Nell’Ottocento, per intervento umanitario si intendeva un’azione coercitiva esercitata, contro il massacro o altre atrocità, da uno Stato o da un gruppo di Stati, all’interno del territorio di un altro Paese. Il principio che dominava (allora come adesso) la politica internazionale era quello del non intervento negli affari interni di uno Stato sovrano, per cui la pratica dell’intervento umanitario fu non la regola, ma l’eccezione a tale principio. In ogni caso, fu in questo periodo che tale fenomeno prese forma dal punto di vista dottrinale e fattuale. Lo Stato su cui vennero compiuti interventi umanitari era, a quel tempo, l’impero ottomano, mentre le popolazioni che beneficiarono di essi furono invariabilmente quelle cristiane, ritenute minacciate dai coabitanti musulmani.