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Undici poesie per affrontare il mistero della città santa, tratte da una raccolta di prossima pubblicazione. L’Autore ha vissuto a Gerusalemme per sei anni, studiando nelle università israeliane e servendo le comunità cattoliche di lingua ebraica. I testi hanno la forma di piccole prose: vi si nasconde una poesia, tra ritmo e assonanze. Il paradosso di Gerusalemme è tale che, forse, solo la poesia può esprimerlo. In comunione con tutti coloro che vi abitano, e anche in contrasto con l’ideologia di coloro che vogliono farne qualcosa di diverso da quello che è: una città aperta e santa. La traduzione italiana è a cura di Eugenio Costa S.I.
Mais on peut dire de Sion:
En elle, tout homme est né
(Ps 87,5)
Pour être né en elle, des murs m’enclosent et me divisent, des langues en moi se contredisent, un No man’s land est piétiné, un saint des saints est profané. Plus bas, tout bas, une source murmure le murmure de l’être, la simple voix de l’Un.
In Lei sono nato: muri mi racchiudono, mi dividono, lingue in me si contraddicono, si calpesta un No man’s land, si profana un santo dei santi. Più in basso, molto in basso, una sorgente mormora il mormorio dell’essere, la semplice voce dell’Uno.
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THE CITY WHERE EVERYONE WAS BORN. La ville où tout homme est né
Eleven poems to face the mystery of the holy city, taken from a collection to be published soon. The Author lived in Jerusalem for six years, studying at Israeli universities and serving the Hebrew-speaking Catholic communities. These texts take the form of small prose: a poem hides there, between rhythm and assonance. The paradox of Jerusalem is such that, perhaps, only poetry can express it. In communion with all those who live there, and also in contrast with the ideology of those who want to make it something other than what it actually is: an open and holy city.