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Attualità Chiesa e spiritualità

La basilica di Santa Sofia: da museo a moschea

Giancarlo Pani

19 Settembre 2020

Quaderno 4086

Ayasofya museum and cityscape of Istanbul at sunrise, (iStock/Givaga)

Il contesto dell’articolo. Il 10 luglio di quest’anno il Consiglio di Stato turco ha revocato il decreto che aveva trasformato la basilica di Santa Sofia, l’Hagia Sophia di Istanbul, in museo. Il presidente Erdoğan ha quindi firmato un nuovo decreto per la riconversione del museo in moschea.

Perché l’articolo è importante?
L’articolo ripercorre la lunga e tormentata storia della basilica di Santa Sofia a Istanbul. Voluta e costruita da Giustiniano e dalla moglie Teodora nel 537, essa era la più grande chiesa della cristianità e del mondo. Nel 1453 gli ottomani conquistarono la città e il sultano Maometto II la trasformò in moschea. Infine, nel 1934, il primo presidente della Turchia moderna, Mustafa Kemal Atatürk, la convertì in museo.

In tutto questo tempo Santa Sofia è divenuta un modello di dialogo e di convivenza. Silen­ziosamente e senza far scalpore, essa ha costituito nel cuore di Istanbul un simbolo di fratellanza: uno spazio sacro per tutti, per i cristiani, per i musulmani, per i laici e i non credenti, per chiunque ritenga vero il dialogo tra Occidente e Oriente, l’incontro di culture, di spiritualità e di diversità.

L’articolo poi si sofferma sugli eventi recenti e sulle reazioni alla decisione di Erdoğan. Il suo gesto potrebbe essere interpretato come un affronto al Docu­mento sulla Fratellanza Umana per la pace nel mondo, poiché rappre­senta la negazione di quanto papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar hanno sottoscritto. Inoltre, il gesto di Erdoğan sarebbe in contraddizione con un comportamento secolare dei sultani: è un affronto all’Ortodossia mondiale, contesta l’eredità millenaria di Costantinopoli, ma è anche un clamoroso schiaffo a coloro che credono ancora che la Turchia sia un Paese laico.

Tuttavia, per capire, conclude l’articolo, occorre tornare indietro di qualche anno, osservando l’evoluzione delle relazioni internazionali della Turchia. 

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Erdoğan vuole davvero un luogo di culto musulmano, oppure, come affermano alcuni osservatori, si tratta di un piano politico per strumentalizzare la religione al potere?

***

THE SANTA SOFIA BASILICA: FROM MUSEUM TO MOSQUE

In the long and tormented history of the Saint Sophia Basilica in Istanbul, a new page has recently been added. Built by Justinian in 537, it was the largest church in all Christendom. In 1453 the Ottomans conquered the city and Sultan Muhammad II transformed it into a mosque. Finally, in 1934, the first president of modern Turkey, Mustafa Kemal Atatürk, converted it into a museum. Over time, St. Sophia became a model of dialogue and coexistence, and was a sacred space for Christians, Muslims and lay people. Today, President Erdoğan has once again turned it into a mosque. A question begs to be answered; does he really want a Muslim place of worship, or, as some observers suggest, his is a political plan to exploit religion in power?

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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La basilica di Santa Sofia: da museo a moschea

Giancarlo Pani

Scrittore emerito de La Civiltà Cattolica.


19 Settembre 2020

Quaderno 4086

  • pag. 481 - 490
  • Anno 2020
  • Volume III

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