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Attualità Chiesa e spiritualità

Popolo di Israele, terra di Israele, Stato di Israele

David Neuhaus

19 Settembre 2020

Quaderno 4086

(Unsplash/antonmislawsky)

Il contesto dell’articolo. Nel 1994 la Santa Sede ha firmato con lo Stato di Israele un ac­cordo che stabilisce le relazioni diplomatiche. Da allora si è aperto un dibattito sulla posizione della Chiesa cattolica in merito a uno Stato che si definisce ebraico e vede se stesso in continuità con l’antico Israele di quella Scrittura biblica che anche la Chiesa con­sidera sacra.

Perché l’articolo è importante?
L’articolo cerca di inquadrare la pretesa ebraica sulla terra e sullo Stato d’Israele, alla luce particolare dell’evoluzione del dialogo ebraico-cristiano inaugurato dalla dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II. Nel tempo postconciliare, ascoltando gli ebrei, i cattolici devono essere consapevoli del fatto che molti di loro oggi si definiscono più un popolo che una religione e che, in quanto popolo, rivendicano una terra, che chiamano «la terra di Israele», e la identificano con uno Stato, «lo Stato di Israele», che è qualcosa di più che una semplice istitu­zione politica. Si deve anche precisare che, riguardo a questo, non vi è unanimità tra gli stessi ebrei.

L’articolo evidenzia come nei racconti dell’Antico Testamento Dio abbia promesso la terra ad Abramo e ai suoi discendenti; tuttavia, la fede in Gesù differenzia la lettura cristiana della Bibbia da quella ebraica, e nel dialogo in corso con gli ebrei è importante riconoscerlo.

Oggi però c’è chi – in particolare in Europa e nel Nord America – preme perché si giunga, da parte cattolica, all’afferma­zione del significato teologico della pretesa ebraica sulla terra e sullo Stato di Israele. Tuttavia il riconoscimento, da parte della Chiesa, della specificità permanente del popolo ebraico e il suo rispetto per l’attaccamento ebraico alla terra di Israele non possono essere intesi come legittimazione della volontà politica e ideologica di governare quella terra in maniera esclusiva.

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Perché l’insegnamento della Chiesa non può offrire una legittimazione teologica alle rivendicazioni esclusive dello Stato d’Israele sulla terra di Israele-Palestina?

***

PEOPLE OF ISRAEL, LAND OF ISRAEL, STATE OF ISRAEL

In post-conciliar times, when listening to Jews, Catholics must be aware that, even if there is no unanimity between them, many consider themselves more a people than a religion and, as this people, they claim a land, which they call “the land of Israel,” and identify it with a State, “the State of Israel. In Old Testament accounts, God promised the land to Abraham and his descendants; however, faith in Jesus differentiates between a Christian reading of the Bible from a Jewish reading, and in the ongoing dialogue it is important to recognize how this affects a Christian’s understanding of Israel, and in particular the question of borders.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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Popolo di Israele, terra di Israele, Stato di Israele

David Neuhaus

Corrispondente da Israele per La Civiltà Cattolica e professore al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme.

19 Settembre 2020

Quaderno 4086

  • pag. 491 - 502
  • Anno 2020
  • Volume III
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Antico testamento Bibbia Mondo Popolo Terra santa

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