Il 22 aprile scorso l’agenzia Reuters lanciava una notizia che ha destato scalpore: «I poeti muoiono giovani, più giovani dei narratori, dei drammaturghi e degli altri scrittori». La notizia è rimbalzata in internet e in breve tempo oltre 7.000 tra siti e blog, per contare soltanto quelli in lingua inglese, l’hanno rilanciata ora con allarme, ora con ironia, ora con vivo interesse. La Nota, dopo aver descritto i risultati della ricerca, si sofferma a commentarli, concludendo che non è certo la poesia in se stessa ad essere responsabile della morte precoce di chi la pratica, ma semmai può esserlo un certo modo «decadente» di intendere e di vivere l’esperienza di essere poeta.
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I POETI MUOIONO GIOVANI?
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