
Parlare di Haiti oggi significa parlare di un Paese con problemi e con situazioni che lo trascinano in basso rispetto ad altri Paesi. Pertanto, ciò che lo caratterizza attualmente va visto a partire da alcuni aspetti della sua storia passata.
Haiti è il Paese che il 1° gennaio 1804, al termine della Guerra d’indipendenza, dopo la vittoria degli ex schiavi sulle truppe francesi, proclamò l’indipendenza della prima Repubblica nera al mondo. È il Paese che assunse il nome di «Ayiti», che in origine significa «Terra delle alte montagne», una terra abitata dai Taïnos o Arawak, un popolo semi-sedentario.
Il grande evento che ha segnato la storia recente e triste di questa nazione è stato senza dubbio il grande terremoto del 2010[1], di magnitudo stimata tra 7.0 e 7.2 della scala Richter, il cui epicentro si trovava a una ventina di chilometri dalla città di Port-au-Prince, capitale dello Stato. I danni sono stati enormi: 400.000 edifici distrutti o danneggiati, tra cui il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente, la cattedrale di Notre-Dame e il Parlamento. Ma sono soprattutto i danni umani a essere drammatici: oltre 280.000 morti, 300.000 feriti e 1,3 milioni di senzatetto[2].
Il 14 agosto 2021 un altro
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