Parlare di Haiti oggi significa parlare di un Paese con problemi e con situazioni che lo trascinano in basso rispetto ad altri Paesi. Pertanto, ciò che lo caratterizza attualmente va visto a partire da alcuni aspetti della sua storia passata.
Haiti è il Paese che il 1° gennaio 1804, al termine della Guerra d’indipendenza, dopo la vittoria degli ex schiavi sulle truppe francesi, proclamò l’indipendenza della prima Repubblica nera al mondo. È il Paese che assunse il nome di «Ayiti», che in origine significa «Terra delle alte montagne», una terra abitata dai Taïnos o Arawak, un popolo semi-sedentario.
Il grande evento che ha segnato la storia recente e triste di questa nazione è stato senza dubbio il grande terremoto del 2010[1], di magnitudo stimata tra 7.0 e 7.2 della scala Richter, il cui epicentro si trovava a una ventina di chilometri dalla città di Port-au-Prince, capitale dello Stato. I danni sono stati enormi: 400.000 edifici distrutti o danneggiati, tra cui il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente, la cattedrale di Notre-Dame e il Parlamento. Ma sono soprattutto i danni umani a essere drammatici: oltre 280.000 morti, 300.000 feriti e 1,3 milioni di senzatetto[2].
Il 14 agosto 2021 un altro terremoto di magnitudo 7.2 ha scosso di nuovo Haiti, a 12 km dalla città di Saint-Louis-du-Sud, situata a 160 km dalla capitale, provocando almeno 29 vittime. Haiti è quindi un Paese abituato a una serie di disgrazie naturali e umane. Ne è un esempio il terribile terremoto di 8.1 della scala Richter del 7 maggio 1842, seguito da uno tsunami. Questo sisma e lo tsunami distrussero Cap-Haïtien e tutte le città della costa atlantica del Paese in meno di sei minuti, causando più di 5.000 vittime nella città di Cap, che all’epoca aveva una popolazione stimata di 10.000 abitanti[3].
Breve storia di Haiti
Quando, nel 1492, scoprì Haiti, Cristoforo Colombo battezzò quest’isola la Española, che divenne Hispaniola. Ma il suo vero nome americano era Quisqueya («Terra alta»), oltre naturalmente ad Haiti. Senza una ragione precisa, quest’isola delle Grandi Antille era chiamata anche «Santo Domingo», dal nome della sua capitale, fondata nel 1496 da Bartolomeo Colombo.
La presenza degli spagnoli nell’isola era motivata essenzialmente dalle ricchezze del sottosuolo. Nel XVI secolo, infatti, l’occupazione riguardava soprattutto la pianura sud-orientale, intorno a Santo Domingo, e la valle del Cibao. Ma, a partire dal 1625, i francesi si insediarono nell’isola della Tortuga e nelle piccole
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