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Il contesto dell’articolo. Nell’omelia pronunciata a Manila il 29 novembre 1970, san Paolo VI affermò: «Non sarei mai venuto da Roma fino a questo Paese estremamente lontano, se non fossi fermissimamente persuaso di due cose fondamentali: la prima, di Cristo; la seconda, della vostra salvezza». E aggiunse: «Quanto più è lontana la meta, quanto più difficile è la mia missione, tanto più urgente è». Queste stesse parole le avrebbe potute pronunciare san Francesco Saverio.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo traccia il profilo del missionario Francesco Saverio, uno dei primi compagni di sant’Ignazio di Loyola. Saverio si sentiva innanzitutto uno strumento nelle mani di Dio. Così, già nel 1541 partì dal Portogallo – dove era stato inviato da Ignazio su richiesta del re Giovanni III – alla volta dell’Oriente.
Si tratteggia la spiritualità missionaria di Francesco Saverio, prendendo in considerazione alcuni dei suoi scritti, da cui traspare come egli sia stato formato alla scuola degli Esercizi spirituali. Infatti, è ben presente il suo desiderio di un servizio più grande (magis), nonché la lettura delle mozioni interiori come criterio di discernimento delle decisioni da prendere.
Infine, si evidenzia anche la sua attenzione alle circostanze, quando si tratta di delineare il profilo dei missionari da inviare nelle diverse regioni. Il ritratto del missionario ideale cambia chiaramente a seconda delle regioni a cui Saverio si riferisce. Ad esempio, per le regioni dell’India – egli scrive a sant’Ignazio nel 1545 – erano necessarie «forze corporali, insieme a quelle spirituali»; non erano però necessari molti studi. Invece, per quanto riguarda i missionari da inviare in Giappone e Cina, Saverio richiede che abbiano un’ottima preparazione intellettuale, «in modo da poter rispondere alle molte domande che fanno i pagani giudiziosi ed accorti come i cinesi e i giapponesi».
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Quali sono gli elementi propri della spiritualità ignaziana nel missionario Francesco Saverio?
- Quali dovevano essere per Saverio le caratteristiche di un missionario?
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FRANCIS XAVIER, MISSIONARY BEYOND BORDERS
Saint Francis Xavier, who was sent to Portugal by Saint Ignatius of Loyola at the request of King John III, who was seeking missionaries to proclaim the Gospel in India, felt first of all that he was an instrument in God’s hands. This article takes into consideration some of his writings from which it transpires that Xavier was formed in the school of the Spiritual Exercises. In fact, his desire for greater service is clearly present, as well as his reading of inner motions as a criterion for discerning the decisions to be taken. His attention to circumstances is also very clear when it comes to outlining the profile of the missionaries to be sent to the different regions.