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La notizia della morte del critico cinematografico Gian Luigi Rondi, avvenuta il 22 settembre scorso all’età di 94 anni, invita a riprendere in mano il volume dei suoi diari, pubblicato di recente, zeppo di annotazioni sugli avvenimenti vissuti e sui personaggi incontrati.
La nostra attenzione si concentra sulla sua testimonianza diretta a proposito dell’origine e dell’elaborazione del film Francesco giullare di Dio, realizzato da Roberto Rossellini in occasione dell’anno santo del 1950. Alla testimonianza di Gian Luigi si unisce quella di suo fratello Brunello, morto nel 1989, che fu assistente di Rossellini nella realizzazione di quel film, interpretato da attori non professionisti e girato in ambienti naturali.
Stupisce ancora oggi il rapporto di grande affiatamento che il regista ha saputo stabilire con gli autentici religiosi, che indossano i panni del Poverello e dei suoi primi compagni.