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Il background dell’articolo. Nel corso dei secoli spesso ai cristiani si è insegnato a collegare le parole «ebrei» ed «ebraismo» con il regno del peccato e del male e si è sviluppato un «insegnamento del disprezzo», espressione coniata dallo storico francese ebreo Jules Isaac, un sopravvissuto alla Shoah.
L’insegnamento del disprezzo era basato su una determinata interpretazione dei testi biblici, sia del Nuovo che dell’Antico testamento. In epoca medievale, le leggi della Chiesa impressero forme sociali e politiche a tale insegnamento, mettendo in guardia i cristiani nei confronti degli ebrei. Nel XX secolo, già prima del Concilio Vaticano II, pensatori cattolici come Jacques Maritain, Henri-Marie de Lubac e Edward Flannery avevano cominciato a rendersi conto del legame esistente tra il tradizionale insegnamento cattolico sugli ebrei e sull’ebraismo e lo sviluppo del moderno antisemitismo razziale.
Perché l’articolo è importante?
Perché dimostra che la Chiesa ha chiaramente rigettato l’insegnamento del disprezzo, analizzando punto per punto come ne siano stati smantellati i capisaldi. È importante spiegarlo e renderlo noto perché ancora oggi alcune voci strumentalizzano quella «dottrina» sia per attaccare la Chiesa sia per trovare sostegno a posizioni razziste falsamente giustificate dalla religione.
- Il compito complesso di smantellare questo insegnamento è iniziato con l’adozione di un approccio storico e critico ai testi della Bibbia. Nel 1943 Pio XII pubblicò l’enciclica Divino afflante Spiritu, in cui si sottolineava l’importanza della ricerca linguistica, testuale, critica e storica nello studio dei testi biblici.
- Il passaggio a un «insegnamento del rispetto» è avvenuto in particolare attraverso l’opera degli ultimi Papi, da Giovanni XXIII a Francesco, i documenti del Vaticano II – in specie la Nostra aetate – e quelli della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo e della Pontificia Commissione Biblica.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- È possibile, in base al testo biblico, accusare «gli ebrei» in quanto tali di aver ucciso Gesù?
- È possibile, in base al testo biblico, sostenere che «gli ebrei» si sono ostinati nel loro rifiuto ad accettare Gesù, fino ai nostri giorni?
- Perché e con quale scopo è stato sottolineato per secoli il dibattito quasi sempre polemico, e talvolta violento, tra Gesù e le autorità religiose del suo tempo?
- Quale valore e dignità hanno per la Chiesa l’Antico Testamento e l’interpretazione ebraica del testo biblico?
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“JEWS” AND “JUDAISM” IN CATHOLIC TEACHING. A revolution in interpretation
Over the centuries, Christians have often been taught to associate the words ‘Jews’ and ‘Judaism’ with the realm of sin and evil. This has been a consequence of a misinterpretation of biblical texts, and from which a ‘teaching of contempt’ has developed. The transformation of contempt to a ‘teaching of respect’ has been present in the work of Popes, from John XXIII to Francis, the documents of Vatican II – in particular Nostra aetate – and those of the Commission for religious relations with Judaism and the Pontifical Biblical Commission. The Catholic Church still has a long way to go to eradicate all forms of this ‘teaching of contempt’, while discerning what is essential for its faith and what it is in contradiction with it.