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ABSTRACT – Papa Francesco ha convocato per l’ottobre del 2019 un Sinodo sul tema «Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale». Lo scopo sarà interrogarsi su come la Chiesa possa predicare meglio il messaggio di Gesù alla luce di ciò che accade in questo vasto territorio definito «amazzonico» o anche «panamazzonico» e, a partire da lì, aprirsi alla realtà universale che pure patisce condizioni analoghe a quelle vissute in Amazzonia.
Il Documento Preparatorio per il Sinodo constata che «nella foresta amazzonica, di vitale importanza per il pianeta, si è scatenata una profonda crisi causata da una prolungata ingerenza umana, in cui predomina una “cultura dello scarto” (Laudato si’, n. 16) e una mentalità estrattivista». L’estrattivismo è un modello produttivo basato su «un’alta dipendenza dall’estrazione intensiva (in grandi volumi) di risorse naturali, con una bassissima fase di trasformazione (valore aggregato) e destinata alla vendita all’estero (esportazione)». Questo modello, da una parte, prevede l’utilizzo intensivo delle risorse agricole e forestali; dall’altra, lo sfruttamento minerario e degli idrocarburi. Entrambe le attività causano un forte impatto sull’ambiente, soprattutto sulle fonti di acqua dolce. A loro volta, ne risentono la biodiversità e l’ecosistema amazzonico in generale.
Di solito gli Stati restano vincolati al ciclo dei prezzi di queste materie prime e non possono svincolarsene nei momenti in cui sono in ribasso. Il modello, oltre a essere predatorio, non riesce a produrre vera ricchezza nelle nazioni che ne vivono, ma soltanto strutture di dipendenza, che finiscono col lasciarle ancora più in miseria. Sotto questo profilo, è emblematico il caso del Venezuela, imperniato sulla rendita petrolifera.
Questo tipo di sfruttamento mette in crisi la vita delle comunità e dei popoli ancestrali dell’Amazzonia, costretti a spostarsi e ad assumere nuovi stili di vita estranei alle loro tradizioni, fino al limite dell’etnocidio. A essere colpite sono soprattutto le popolazioni che vivono in insediamenti fluviali e alle foci dei fiumi. Un caso paradigmatico è la costruzione e l’entrata in funzione della diga di Belo Monte, in Brasile.
La cronaca racconta anche dell’assassinio dei leader che difendono tali comunità e il loro ambiente.
Ora, di fronte a questa situazione, la Chiesa vuole denunciare le situazioni di peccato e avere una voce profetica che apra la via alla speranza. A tale scopo il Sinodo si propone di ascoltare non soltanto i vescovi responsabili della zona, ma le loro stesse comunità, specialmente i popoli originari, quelli delle zone fluviali e altri che vivono in quel territorio. Il Sinodo è chiamato ad annunciare con Cristo la volontà del Padre di salvare il suo creato.
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AMAZONIA AND HUMAN RIGHTS
The Church wants to discern its pastoral action in the Amazon context. Therefore, the pope has convened for 2019 a Synod focused on defending the rights of the peoples who inhabit the Amazon against the reality of extractivism. This economic model of exploitation undermines the life of ancestral communities, who are forced to move and to assume new lifestyles unrelated to their traditions, to the limit of ethnocide. Media also tell of the murder of the leaders who defend these communities and their environment. Faced with this situation, the Church wants to have a prophetic voice that opens the way to hope.