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Il libro, tradotto dall’inglese, è una tesi discussa dall’autore, sacerdote salesiano, alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Nella prima parte, a partire dall’assioma Extra ecclesiam nulla salus («Nessuna salvezza al di fuori della Chiesa»), vengono esaminati gli insegnamenti del Vaticano II e del magistero dei Papi sulla salvezza dei non cristiani. Nella seconda parte, l’autore evidenzia come la dichiarazione Dominus Iesus (DI) si fondi sul magistero del Concilio Vaticano II, in continuità con la sua dottrina.
Il problema del rapporto fra teologia delle religioni e salvezza dei non cristiani è diventato più acuto dopo il Vaticano II. L’autore prende in considerazione alcuni documenti conciliari: la dichiarazione Nostra aetate, la costituzione dogmatica Lumen gentium sulla Chiesa, il decreto Ad gentes sull’attività missionaria della Chiesa; e altri documenti, come l’enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II (1990) e la dichiarazione Dominus Iesus della Congregazione per la Dottrina della Fede (2000). Passa quindi in rassegna gli insegnamenti di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco su questo tema. Lo studio si conclude con un esame puntuale delle principali reazioni seguite alla Dominus Iesus, non solo da parte cattolica.
Gli insegnamenti della Dominus Iesus sono un patrimonio prezioso della fede di tutta la Chiesa, ma, osserva l’autore, questa dichiarazione «spesso è stata criticata negativamente e ingiustamente, da alcuni dichiarata non in linea con il Vaticano II, da altri accusata di far arretrare l’ecumenismo e il dialogo. Il documento è ricco e tratta solo gli aspetti dottrinali della fede della Chiesa (DI 3), quindi tutti i fedeli devono farne tesoro» (p. 405).
Pubblicata il 6 agosto 2000, la DI è particolarmente legata a Giovanni Paolo II e all’Anno Santo, esprime la visione ecumenica di questo Papa. Prende in considerazione le teorie «relativistiche» e «pluralistiche», che mettono in dubbio o considerano superate le verità fondamentali della Chiesa cattolica. Il 1° ottobre 2000, in occasione dell’ Angelus, Giovanni Paolo II ha voluto dissipare i numerosi dubbi che erano sorti, fare chiarezza sul documento e sottolineare che Cristo è per l’uomo la via, la verità e la vita. «Riconoscere Gesù come unico mediatore – afferma l’autore – non significa né essere arroganti né voler sminuire le altre religioni, ma voler evidenziare il valore prezioso della sua iniziativa e del suo dono a noi peccatori separati da Lui. La DI, seguendo le orme del Vaticano II e dei vari insegnamenti magistrali, sottolinea come Dio, attraverso vie a Lui note, dona la grazia salvifica ai non cristiani nella loro situazione naturale (DI 20; 21), creando così un rapporto ulteriore con le differenti religioni anche per un dialogo interreligioso» (p. 463).
ABRAHAM KAVALAKATT
Vie meravigliose di Dio. Il Magistero della Chiesa sulla salvezza dei non cristiani
Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2018, 750, € 25,00.