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Come suscitare oggi, in una società mobile e rarefatta in cui «l’uomo diventa opaco, insensibile, incapace di fermarsi un istante nel silenzio, di stupirsi, di vacillare davanti all’abisso» (p. 7), un risveglio della coscienza? Qual è il lascito della nostra generazione? Siamo ancora in grado di educare i nostri figli, o abbiamo abdicato a questo compito?
L’autore, che è stato a lungo caporedattore cultura del quotidiano Avvenire e dal 2003 coordinatore della rivista Vita e Pensiero, raccoglie le sue interviste con 20 personaggi da lui incontrati in un periodo che va dagli ultimi anni Ottanta fino ai primi anni Duemila. Si tratta di figure che a vario titolo si possono definire maestri, protagonisti della sfida educativa, e che hanno saputo divenire anche testimoni. Nell’ampia introduzione vengono presentati gli argomenti affrontati in tali colloqui, che peraltro, letti e meditati uno per uno, mantengono un’attualità a volte sorprendente e una grande fecondità di spunti, sebbene risalgano indietro nel tempo.
Pensatori e intellettuali, ma anche un giornalista, un filologo, due scrittori e due uomini di Chiesa che hanno fatto della dimensione culturale uno dei cardini della loro vocazione, questi «maestri che ci mancano» (p. 7) si pongono al confine di poesia e profezia ed esprimono l’urgenza di un dialogo tra credenti e non credenti, pensiero cristiano e laico, cultura umanistica e scientifica: una necessità ancora più pressante oggi che tutte le ideologie sono cadute e vanno perdendosi la memoria storica e l’identità, mentre si afferma il potere delle multinazionali anche occulte, della tecnoscienza e dell’immagine, che ci sottopone a un’ipnosi collettiva (cfr p. 64); si diffonde una «nuova ignoranza» (p. 93); il vento del nazionalismo si alza in maniera inquietante; aumentano le disuguaglianze e cresce il rifiuto dello straniero.
Queste sono solo alcune delle molte suggestioni offerte nel libro, che ci aiutano a meglio interpretare il mondo contemporaneo e a comprendere che senza l’aiuto della cultura, del dialogo e del rispetto difficilmente potremo uscire dalla crisi, che non è soltanto economica, ma di valori.
Eppure «senza la sete non è sufficiente offrire un bicchiere d’acqua. La sete è dentro di noi, ma spesso la soffochiamo in tanti modi e la inganniamo» (p. 141). Riuscirà l’uomo a fare le indispensabili scelte epocali? «Stiamo camminando verso un momento in cui l’umanità dovrà scegliere fra il tutto e il nulla» (p. 50).
ROBERTO RIGHETTO
Venti maestri del secolo breve
Milano, Jaca Book, 2019, 150, € 18,00.