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Il panorama internazionale degli studi di teologia fondamentale, dopo la lunga fase di riorientamento seguita al Concilio Vaticano II, sembra aver ultimamente imboccato la strada di un ritorno a un approccio più organico alla questione della credibilità della fede cristiana e dei fondamenti universali della Rivelazione: ritorno accompagnato dalla novità di una maggiore attenzione al contesto culturale, caratterizzato dall’espansione del sapere scientifico e dal pluralismo religioso di una società multietnica. Non può del resto avvenire altrimenti, dal momento che la teologia fondamentale si colloca in una posizione di frontiera sia nel confronto con i non credenti nella difesa del credo cristiano, sia nel fornire il miglior aiuto per il credente nel cammino verso una piena comprensione della propria fede alla luce della ragione.
Tra i protagonisti di questa nuova fase teologica è giusto collocare il teologo Giuseppe Tanzella-Nitti, il quale ci sta progressivamente consegnando come prodotto più maturo della sua ricerca teologica un monumentale trattato di «Teologia fondamentale in contesto scientifico», previsto in quattro tomi. Egli infatti è in grado di associare alle indiscutibili competenze teologiche una salda formazione di tipo scientifico, e quindi di intessere un proficuo dialogo interdisciplinare tra scienza e fede.
A circa tre anni dall’uscita dei primi due volumi della sua opera, intitolati La teologia fondamentale e la sua dimensione di apologia e La credibilità del cristianesimo, dedicati rispettivamente alla dimensione apologetica e al cristianesimo posto di fronte alle esigenze della razionalità moderna, questo terzo volume inizia ora il percorso all’interno di una moderna teologia della Rivelazione, percorso nel quale il bimillenario depositum fidei cristiano viene dipanato in un avvincente e vincente confronto con le sfide della contemporaneità.
Il saggio è articolato in due grandi parti, che richiamano il rapporto ininterrotto che sussiste dall’origine del mondo tra l’essere umano e il suo Creatore. La prima parte è intitolata «L’uomo parla di Dio» e interpreta la religiosità umana e la domanda filosofica su Dio come due elementi propedeutici alla fede. Qui vengono pure esaminate le critiche mosse in epoca contemporanea alla religione, tra le quali spicca quella oggi dominante del naturalismo ontologico.
La seconda parte, dal titolo «Dio parla all’uomo», prospetta uno specifico studio sulla rivelazione di Dio nell’ordine naturale, dimostrando come su questo terreno la teologia cristiana non sia distante dalle riflessioni degli uomini di scienza. L’autore si spinge inoltre a formulare un’originale teoria del rapporto fra rivelazione di Dio nella natura, concepita come rivelazione creaturale, e rivelazione di Dio nella storia nella forma della manifestazione filiale, secondo la missione «storica» del Figlio e la grazia dello Spirito Santo.
Benché rivolta in primis ai docenti e agli studenti di materie dell’area della teologia fondamentale, l’opera di Tanzella-Nitti è consigliabile a tutti coloro che desiderano comprendere pienamente il senso della fede cristiana nel nostro tempo o che sono impegnati nella pastorale e nella catechesi. Come scrive il teologo Piero Coda nella prefazione, questo pregevole lavoro rientra perfettamente nello spirito della Veritatis gaudium di papa Francesco, laddove si «sottolinea che gli studi ecclesiastici nello spirito di una Chiesa in uscita sono chiamati oggi ad approfondire il dialogo con le scienze», mentre «le periferie alle quali la Chiesa in uscita deve rivolgersi sono anche gli ambiti del sapere ove la Parola non è ancora risuonata» come si vorrebbe.
GIUSEPPE TANZELLA-NITTI
Teologia della rivelazione. Religione e Rivelazione
Roma, Città Nuova, 2018, 736, € 45,00.