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La pubblicazione di questa raccolta di saggi del famoso teologo gesuita Bernard Lonergan è un ulteriore passo nel lungo cammino della realizzazione dell’opera omnia in versione italiana: si tratta del 12° volume sul totale dei 24 dell’edizione inglese, ma le opere principali sono già state tradotte. Due anni fa era stata pubblicata una prima collezione di 16 saggi «filosofico-teologici» degli anni 1943-67, su argomenti molto vari (cfr Civ. Catt. 2020 I 607 s). Questa seconda collezione comprende 18 saggi degli anni 1966-73, cioè di un periodo molto più breve e particolarmente fecondo, negli anni successivi al Concilio Vaticano II. La Curatrice fa notare che siamo proprio nel tempo in cui matura e avviene la pubblicazione di Method in Theology (1972), considerato da Lonergan la sua opera più importante.
In effetti la maggior parte di questi interventi muove dalla constatazione e dall’analisi del superamento della visione del mondo e della cultura «classicista». Questa «derivava dalla paideia greca e dallo doctrinae studium atque humanitatis romano, dall’esuberanza del Rinascimento e dalla sua potatura nelle scuole della Controriforma dei gesuiti […], concepiva se stessa in modo normativo e astratto» e aveva un carattere fondamentale di immobilità. Invece, «la cultura moderna concepisce se stessa empiricamente e concretamente. È la cultura che riconosce la variazione culturale, la differenza, lo sviluppo, il collasso, è la cultura che indaga le molte culture dell’umanità, che studia le loro storie […]. Invece di pensare l’uomo in termini di una natura comune a tutti gli uomini, […] si occupa degli uomini nella loro vita concreta. Se essa può discernere le strutture comuni e invarianti nelle operazioni umane, rifiuta di prendere il volo dal particolare all’universale» (pp. 189 s).
Questa transizione culturale profondissima, di cui la Chiesa e la teologia cattoliche sono divenute consapevoli tardivamente, è lo sfondo di gran parte delle considerazioni di Lonergan raccolte in questo volume, siano esse dedicate all’«assenza di Dio nella cultura moderna» o alla teologia «nel suo nuovo contesto», al «futuro della cristianità» o a «la teologia e il futuro dell’uomo», al «futuro del tomismo», o perfino alla «risposta del gesuita come prete e apostolo nel mondo moderno».
L’autore non ha un atteggiamento negativo nei confronti della cultura e della scienza moderna, a cui riconosce un arricchimento prodigioso delle conoscenze e delle prospettive per l’uomo contemporaneo e anche per la teologia cattolica, ma è ben consapevole dei rischi, delle limitazioni, delle deviazioni e delle chiusure. Proprio per questo ha concentrato il suo impegno nella ricerca del «metodo», grazie al quale la teologia può rinnovarsi continuamente, attingendo alla ricchezza della cultura contemporanea e dimostrandosi capace di «influenzare il contesto culturale, tradurre la parola di Dio e proiettarla in mentalità nuove e situazioni nuove. In questo modo, una teologia contemporanea cattolica non deve essere solo cattolica, ma altresì ecumenista. Il suo interesse deve raggiungere non solo i cristiani, ma anche i non-cristiani e gli atei. Deve imparare ad attingere non solo alle filosofie moderne, ma anche alle scienze relativamente nuove della religione, della psicologia, della sociologia e alle tecniche nuove delle arti della comunicazione» (p. 85).
La lettura di queste pagine è abbastanza impegnativa e austera, ma più volte viene accesa dai temi coinvolgenti dell’amore e dell’esistere nell’amore: «La nostra auto-trascendenza non è solitaria. Noi ci innamoriamo, L’innamoramento […] è uno stato dinamico che spinge e modella tutti i nostri pensieri e sentimenti, tutti i nostri giudizi e decisioni, […] colora ogni nostro pensiero, parola, azione e omissione» (p. 181). «Esistere nell’amore di Dio è la posizione esistenziale che apre sull’orizzonte in cui le dottrine cristiane sono intelligibili, potenti, significative» (p. 191).
Questi saggi di Lonergan sono di cinquant’anni fa. La transizione culturale è continuata e si è accelerata ancora. Ma la direzione che l’autore ci ha indicato per vivere consapevolmente la fede nel mondo contemporaneo si conferma necessaria; perciò la lettura di questi testi rimane feconda.
Infine, ci sia permessa una osservazione. Questa traduzione contribuisce certamente ad avvicinare il pubblico italiano all’opera di Lonergan, tuttavia talvolta, per una comprensione adeguata e sicura del suo pensiero, soprattutto in passaggi più articolati e complessi, occorrerà tornare all’originale inglese.
BERNARD J. F. LONERGAN
Saggi. Seconda collezione
a cura di ROSANNA FINAMORE
Roma, Città Nuova, 2021, 352, € 45,00.