Anthony J. Godzieba
PER UNA TEOLOGIA DELLA PRESENZA E…
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Il libro offre un percorso di riflessione teologica sull’esperienza contemporanea di Dio, in particolare sull’esperienza della rivelazione, utilizzando la categoria interpretativa – che l’autore chiama anche «metafora» – della presenza-assenza di Dio, riassuntiva di altre categorie dialettiche ben più note, come conoscenza-mistero, accessibilità-incontrollabilità e immanenza-trascendenza.
Nella storia della salvezza Dio è stato percepito come presente e operante, ma nello stesso tempo anche come Altro e Mistero; il concetto di «assenza» non si riferisce pertanto alla non-esistenza di Dio, ma a «quegli aspetti della realtà di Dio che superano le categorie della comprensione umana e sfuggono al nostro lessico» (p. 39). In tal modo l’esperienza religiosa può essere compresa come esperienza di rivelazione, in cui gli elementi della presenza di Dio contengono un’apertura ulteriore, una dimensione che può essere il punto di accesso alla pienezza della rivelazione cristiana.
Anthony Godzieba, docente emerito di teologia fondamentale presso l’Università di Villanova (Pennsylvania, Usa), oltre agli studi specifici di teologia, ha approfondito anche la dimensione religiosa dell’arte, nella pittura, architettura e musica, in quanto ritiene che «le arti hanno sempre utilizzato vari mezzi materiali per suscitare sentimenti particolari, con lo scopo di portare l’osservatore o l’ascoltatore a un’esperienza che trascende i limiti dei sensi» (p. 255), e quindi a un contatto con il mistero di Dio.
Il libro si articola in tre grandi parti: la presentazione del problema di Dio nella cultura occidentale (capp. 1-2); le risposte della teologia naturale cristiana (cap. 3); il contributo della teologia della Trinità (cap. 4). Si conclude con una breve fenomenologia della rivelazione e l’esemplificazione della sua presenza in opere di Caravaggio e Georges de La Tour (cap. 5).
L’autore prende spunto dalla situazione di privatizzazione della fede religiosa e di marginalizzazione della teologia nella società occidentale e dalle domande di senso e di conoscenza delle realtà ultime che vi emergono. Riferendosi al Proslogion di sant’Anselmo, ritiene che l’attuale anelito alla trascendenza esprima in realtà il desiderio di Dio all’interno del contesto secolare, e che quel desiderio contenga già una conoscenza della realtà di Dio: «Il desiderio umano di Dio può essere di per sé un indicatore della presenza di Dio, che parla direttamente a quel desiderio» (p. 16).
Citando le analisi di Bryan Turner e di Leszek Kołakowski sulla postmodernità e sul ruolo dei valori religiosi, l’autore mostra che la visione religiosa del mondo è la più realistica e la più emancipante e incontra il desiderio di trasformazione dell’uomo contemporaneo. L’arte e il simbolismo religioso stimolano infatti l’immaginazione umana, la quale da poetica può diventare sacramentale, nel senso che può cogliere la grazia di Dio che opera la salvezza; tuttavia, «perché il sacro si possa conoscere, esso deve abitare lo stesso spazio del profano e parlare il suo linguaggio, mantenendosi sacro» (p. 32).
Questa concezione dialettica della presenza di Dio nel mondo, che segue la logica dell’incarnazione, ha trovato però nella storia della cultura occidentale anche uno sviluppo diverso, che ha dato origine a una concezione di Dio che l’autore chiama «estrinsecistica». Con competenza e precisione, egli ripercorre l’itinerario che va dal nominalismo medievale all’autonomia moderna della soggettività, dai valori universali dell’Illuminismo ai maestri del sospetto dell’Ottocento, e propone una nuova teologia naturale cristiana, che «deve articolarsi in modo da poter esprimere l’intersezione del mistero di Dio con l’esperienza umana e fornire categorie adeguate per riflettere su questa intersezione» (p. 91).
Il percorso di Godzieba si sviluppa con una corretta integrazione tra fede e ragione, in cui la rivelazione divina si realizza in una relazione reciprocamente coinvolgente con chi la interpreta e l’accoglie nella fede. Vengono presentati i contributi classici di sant’Anselmo e san Tommaso e quelli contemporanei di Hans Küng e Walter Kasper.
La teologia di Kasper sorregge l’intera riflessione dell’autore: nel momento in cui egli espone la storia delle definizioni dogmatiche trinitarie e il loro significato per l’uomo contemporaneo, sono le posizioni kasperiane a prevalere e a guidare la riflessione sull’autocomunicazione di Dio. Al termine del percorso viene presentato l’importante concetto di discrezione divina, e la struttura della rivelazione appare come dono di sé, possibilità offerta all’uomo di realizzare la propria identità in pienezza.
ANTHONY J. GODZIEBA
Per una teologia della presenza e dell’assenza di Dio
Brescia, Queriniana, 2021, 304, € 37,00.