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Il Rorschach è uno strumento con cui ogni psicologo clinico e psichiatra è chiamato a fare i conti, in sede diagnostica o di studio; uno strumento strutturalmente informe, che insieme affascina e incuriosisce chiunque s’imbatta in quella strana serie di macchie, a metà strada tra l’arte contemporanea e l’esperimento scientifico. Da qui la domanda sul senso di queste tavole, sulla loro storia e soprattutto sulle motivazioni che hanno portato il suo inventore a conferire loro l’attuale assetto, insieme alla domanda, altrettanto rilevante, circa il loro reale statuto epistemologico nell’ambito della psicologia clinica, della psichiatria e della psicanalisi.
La vita e il percorso di studi
Hermann Rorschach nacque a Zurigo l’8 novembre 1884. Il padre era pittore e trasmise al figlio la passione per le raffigurazioni e l’arte, interessi che influirono non poco sulla futura elaborazione delle tavole. Non si hanno invece informazioni sulla madre. L’adolescenza di Hermann fu segnata, a 12 anni, dalla morte della madre e, a 18 anni, da quella del padre. Egli riuscì a studiare grazie a sovvenzioni bancarie del paese, dove il padre era conosciuto e stimato.
Un dato curioso è che al liceo venne soprannominato Klex (macchia), forse per la sua abilità a disegnare con l’inchiostro. In seguito frequentò corsi di geologia e botanica all’Accademia di Neuchâtel, per poi iscriversi alla facoltà di medicina a Zurigo, laureandosi nel 1911 in psichiatria con una tesi sulle allucinazioni riflesse. All’università conobbe la futura moglie, Olga Stempelin, russa, che aveva 6 anni più di lui; si sposarono nel 1910 ed ebbero due figli: Elisabeth, nel 1917, e Wadin nel 1919.
Zurigo era considerata a quel tempo la capitale svizzera della psichiatria. Rorschach fece il suo praticantato nella celebre clinica Burghölzli, dove entrò in contatto con importanti esponenti della disciplina e della nuova corrente della psicologia, la psicanalisi: in particolare Ludwig Biswanger, Carl Gustav Jung ed Eugen Bleuler…
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THE CENTENARY ANNIVERSARY OF HERMANN RORSCHACH’S DEATH
This year marks the centenary of Hermann Rorschach’s death, known above all for the elaboration of the test (the famous “inkblots”) that bears his name. His structurally shapeless instrument both fascinates and intrigues anyone who comes across the strange series of stains, which are halfway between contemporary art and a scientific experiment. The article commences with some essential details about Rorschach’s life and academic and professional training, then goes on to try to show the genesis and meaning of these plates, together with the question about their real epistemological status in the field of clinical psychology, psychiatry and psychoanalysis.