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Alla fine del 2018, in un breve articolo, la nostra rivista scriveva di un grande disordine mondiale: «Più che mai il disordine reclama una solida collocazione internazionale dell’Italia e un’attiva politica estera, specialmente nel Mediterraneo punto di incontro di Europa, Africa e Asia. Forse occorre evocare un “nuovo ordine Mediterraneo”». Oggi questo è quanto mai vero, mentre l’Europa rivive, trent’anni dopo la crisi dei Balcani, la tragedia della guerra al confine dell’Unione Europea.
Una coincidenza imprevedibile ha collocato il doppio forum dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, riuniti a Firenze dal 23 al 27 febbraio scorsi, nei giorni in cui ha preso inizio l’offensiva di Putin in Ucraina. Una «provocazione» della storia, che ha reso ancora più drammatica e attuale la riflessione dei 58 vescovi – provenienti da tre continenti diversi –, riuniti nel convento domenicano di Santa Maria Novella, e dei 65 sindaci del Mediterraneo, riuniti a Palazzo Vecchio.
Vescovi e sindaci
Il convegno di Firenze si è svolto a due anni dal primo incontro «Mediterraneo frontiera di pace», tenutosi a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020. Esso ha chiaramente aperto un confronto non soltanto ecclesiale, ma anche «civico» fra le diverse sponde del Mediterraneo. L’incontro di Bari fu, infatti, solo tra vescovi del Mediterraneo, e in seguito la pandemia ha di fatto reso impossibile nel biennio trascorso gli auspicati incontri e scambi pastorali fra le Chiese del Mare nostrum.
Quest’ultimo confronto fiorentino, anche tra le città del Mediterraneo, è nato per intuizione del sindaco di Firenze Dario Nardella che, su chiara ispirazione lapiriana, ha proposto alla presidenza della Conferenza episcopale italiana di organizzare una nuova edizione dei «Colloqui mediterranei», che dal 1958 al 1964 promossero nel capoluogo toscano quattro incontri internazionali di sindaci. Come noto, Giorgio La Pira, sindaco di Firenze dal 1951 al 1957, e poi dal 1961 al 1964, aveva già colto in quegli anni il fondamentale ruolo geopolitico dello «spazio mediterraneo»…
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MEDITERRANEAN, FRONTIER OF PEACE. Bishops and Mayors of the “Mare nostrum” in Florence
An unpredictable coincidence placed the double forum of Mediterranean bishops and mayors, meeting in Florence from 23 to 27 February 2022, at the same time as Putin’s offensive in Ukraine began. A “provocation” of history that in fact gives this initiative, which is clearly of lapirian inspiration, a tremendous responsibility, not to mention an immense challenge, too. The Mediterranean is, in fact, a geopolitical paradox because it is both a very fragmented and a very interconnected region, which must be understood and protected, because it represents a hinge. The five days in Florence were a first significant step to start a debate on a possible Mediterranean citizenship, as well as on a new, wider ecclesial conscience.