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La guerra in Ucraina va avanti
A un mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la guerra procede a rilento, ostacolata dall’inattesa controffensiva dell’esercito ucraino e dalle imboscate dei «guerriglieri», che colpiscono le linee di rifornimento dell’esercito invasore e abbattono con sofisticate armi leggere i blindati russi che avanzano nella gelata pianura ucraina. Le città, poi, sono difese strenuamente dai «volontari» e dalla popolazione civile, che si è compattata contro l’invasore.
In queste settimane le forze di Mosca hanno circondato e pesantemente bombardato città importanti e popolose: Mariupol e Kiev, ma anche Odessa, provocando la morte di molti civili. Città strategiche sulle quali si gioca la sorte di questa inutile guerra. I diversi round di negoziati tra le parti belligeranti hanno permesso che si aprissero alcuni corridoi umanitari, per lo più diretti verso territori sotto il controllo russo. Per gli ucraini, si tratta di vere e proprie deportazioni.
La Russia pare abbia fatto ricorso a gran parte delle truppe disponibili (circa 200.000 uomini), ammassate ai confini prima di dare inizio alla cosiddetta «operazione militare speciale», tesa alla «denazificazione e smilitarizzazione» dell’Ucraina. L’operazione, nella concezione di Vladimir Putin, doveva servire a liberare il Paese dal dominio culturale, militare ed economica degli occidentali, intenzionati a cancellare la «neutralità» dell’Ucraina e a minacciare, con armi micidiali, le mura del Cremlino.
Per continuare l’attacco, la Russia ha mobilitato corpi paramilitari e milizie irregolari, nonché 16.000 soldati siriani, reduci da guerre terribili e cruente in tutto il Medio Oriente. Finora non ha mobilitato la riserva interna, soprattutto per non creare disagi alla produzione industriale, già colpita dalle sanzioni, e non fomentare scontento tra la popolazione civile, che protesta come può per la guerra e, soprattutto, per l’alto numero dei soldati russi morti. Putin, inoltre, difficilmente utilizzerà i soldati presenti in altri teatri di guerra, come Siria, Libia o Africa, poiché…
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ONE MONTH SINCE THE START OF THE WAR IN UKRAINE
A month after it began, “Putin’s war” against Ukraine unfortunately continues unabated, hindered only by the unexpected counter-offensive of the Ukrainian army and its volunteers. Several Ukrainian cities are being bombed daily, both from the air and from the sea. In these days, the martyred city of Mariupol is almost entirely destroyed. Moscow has announced the first strategic victory, which it has been longing for for days, namely that Donbass has been united with the Crimea. How much longer will this useless and frightening war continue? It is difficult to say. In the meantime, negotiations are underway between the parties to reach an agreement, but there is still no talk of an imminent ceasefire.