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Il volume, curato da Gian Candido De Martin, professore emerito di Diritto pubblico presso la Luiss di Roma, nasce da una serie di iniziative in materia di trasformazioni e problemi delle democrazie contemporanee promosse dall’Istituto «Vittorio Bachelet» dell’Azione cattolica italiana per lo studio dei problemi sociali e politici.
Il testo vuol offrire una riflessione su un tema di grande importanza per la collettività, tenendo conto delle derive culturali che in questi ultimi anni sembrano aver messo in discussione i connotati essenziali delle democrazie del mondo occidentale, quali, ad esempio, la divisione e l’equilibrio dei poteri, la rappresentanza politica e gli spazi di partecipazione e cittadinanza attiva, le garanzie di libertà e di pluralismo politico. In effetti, oggi ricorrono fenomeni di disagio sociale e di involuzione della politica democratica, da cui nascono l’antipolitica e forme di populismo e di sovranismo. Ci si chiede allora se tali involuzioni e trasformazioni delle democrazie siano da attribuire a «una cattiva manutenzione di specifici sistemi nazionali o se si debbano fare i conti con nuove propensioni culturali più generali» (p. 11).
Il volume comprende i saggi di Filippo Pizzolato, giurista; di Lorenzo Caselli, studioso di economia del lavoro e del ruolo della democrazia economica; e di Fausto Colombo, sociologo, esperto del complesso mondo della comunicazione. Il contributo conclusivo del curatore del volume è dedicato alla questione, sempre più rilevante, della formazione all’impegno politico democratico, che è anzitutto formazione ai valori costituzionali, con un’attenzione specifica anche alle nuove prospettive dell’educazione civica nei percorsi scolastici.
Gli autori, partendo dall’analisi dei cambiamenti in atto – come, ad esempio, l’indebolimento del pensiero liberale, la perdita di senso del bene comune, il deficit di partecipazione alla scelta politica – vogliono far riscoprire il significato autentico della democrazia, intesa come buona gestione della comunità civile. Scopo del lavoro, come spiega Matteo Tuffarelli nella Prefazione, è sottolineare «l’importanza essenziale di interrogarsi a tutto tondo sul futuro della/e democrazia/e, nella ricerca di una buona politica – con la P maiuscola –, in una prospettiva cioè di totale rigenerazione capace di mobilitare, con vera passione civile, cittadini consapevoli e responsabili tanto più se cristianamente ispirati» (p. 12).
È necessario rileggere i valori della responsabilità e della maturità civile, per la costruzione di una politica sensibile ai nuovi percorsi di crescita – umana e sociale – della collettività. L’etica, i princìpi costituzionali e la partecipazione sono di grande aiuto in questo senso. Ma anche la riflessione sulle strutture economiche può offrire un contributo utile alle necessità dei cittadini. In definitiva, occorre rinforzare i pilastri di un’istituzione basata sul lavoro, sulle autonomie locali e sulla sinergia di più forze, non esclusivamente politiche.
Per il futuro delle democrazie
a cura di GIAN CANDIDO DE MARTIN
Roma, Ave, 2020, 140, € 12,00.