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Una istituzione accademica di Trento (l’ISSR «Romano Guardini») e lo Studio teologico accademico di Bressanone riflettono insieme sulla parrhesia. Le singole relazioni sono ben definite nella loro angolatura specifica; noi preferiamo tracciare un cammino che si soffermi su alcuni contributi e consenta di intravedere l’insieme del discorso.
L’interesse per questo tema affonda le radici nella cultura della polis greca: la parrhesia esprime la libertà e la responsabilità con le quali i cittadini di Atene discutevano sulle vicende della politica. Il cammino dall’esperienza di Atene alla Chiesa nascente è tracciato da due contributi. Il primo, curato da Ernesto Borghi e Stefano Zeni, esplora le angolature tipiche dei singoli testi che definiscono la parrhesia nel Nuovo Testamento. Il secondo, scritto da Milena Mariani, percorre criticamente e arricchisce ulteriormente la voce già stilata da Heinrich Schlier nel Grande lessico del Nuovo Testamento.
Questo tema stimola anche l’ecumenismo delle Chiese. Competenza e prosa molto stringata segnano l’approccio di Andrea Malfatti, che richiama la parrhesia insita nel documento del Vaticano II Unitatis redintegratio. Essa si rivelerà nella pari audacia che contraddistinguerà il dialogo con le Chiese non cattoliche riunite intorno a «Fede e Costituzione»: audacia, lealtà nel riconoscere sia i punti di convergenza sia le divergenze che permangono, fiducia scambievole nel prosieguo del cammino.
Ma la parrhesia investe anche il cammino delle Chiese cattoliche: per esempio, il vissuto dei tanti Sinodi. Questa esperienza, relativamente recente, è analizzata da Tiziano Civettini, il quale cerca di definirne le condizioni: non è sufficiente la sincerità dell’intervento, ma sono importanti al tempo stesso la competenza sull’argomento in discussione e l’ascolto attento delle opinioni altrui.
Il discorso, svolto finora tra esperti a livello accademico, sfocia infine in una prosa semplice, che legge e sintetizza l’agire di papa Francesco. Le pagine di Ivan Maffei descrivono la presenza costante e soprattutto lo stile della parrhesia, che appare quasi connaturale a «una persona che parla con tutto quello che è e che fa» (p. 139). Il Papa invita a un parlare trasparente, a esprimere con gesti semplici la forza dell’annuncio. Sono pagine gustose, che lasciano trasparire nella loro ricchezza la personalità e l’azione di Francesco.
Il volume offre il discorso di due centri culturali del Trentino Alto Adige e porta l’impronta della Mitteleuropa. Quel mondo culturale, pur nel suo rigore scientifico, è chiamato ad ascoltare e a riflettere su una voce autorevole che viene da un’altra cultura, che impregna il sentire e l’agire dell’America Latina, dove oggi vive la maggioranza del popolo cristiano.
Osiamo dire… Percorsi di parrhesia
a cura di MIRKO PETTINACCI
Bologna, EDB, 152, 2020, € 15,00.