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Il contesto dell’articolo. La Bibbia presenta una visione universalistica di Dio e del mondo. La forza del suo universalismo l’ha resa il libro più tradotto, più diffuso e più letto di tutti i tempi.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo innanzi tutto spiega, analizzando le Scritture, che la tensione tra l’apertura universale e il particolarismo ebraico, in special modo nell’Antico testamento, riflessa anche nel cristianesimo nascente, si scioglie quando i romani, nel 70 d.C., distrussero il tempio di Gerusalemme. Ebrei e cristiani dovettero salvare la loro eredità spirituale nelle loro Sacre Scritture. Fu il potere straordinario del loro cosmopolitismo a rendere la Bibbia letteratura mondiale nel vero senso della parola. Per questo sin dall’antichità essa è stata tradotta e interpretata e, attraverso la diaspora dell’ebraismo, le missioni cristiane e le varie versioni della Sacra scrittura, si è diffusa in tutto il mondo.
L’articolo dà così brevemente conto di questo processo di «globalizzazione della Bibbia», riconoscendo alle Chiese riformate il merito di aver favorito la lettura popolare del testo sacro, che si può dire sia stato nativamente pensato proprio come sussidio di istruzione.
Nel secolo XX la Chiesa cattolica ne ha riscoperto il valore: da una posizione difensiva antimodernista è passata ad aprirsi a una ricchezza ermeneutica che coinvolge sia gli studiosi sia i laici in una lettura approfondita della Sacra Scrittura. Qui l’articolo sottolinea il ruolo in questa evoluzione del Movimento biblico e del Movimento liturgico e, infine, del Concilio Vaticano II, anche grazie alla dedizione del card. gesuita Agostino Bea, rettore del Pontificio Istituto Biblico dal 1930 al 1943. Infine, si trova un cenno al ruolo e il servizio proprio del Biblico di Roma, in cui oggi la Bibbia vi viene studiata da una comunità accademica di tutto il mondo, composta da studiosi cattolici e non.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Perché la Bibbia parla a tutti?
- Quali sono gli elementi che rivelano il carattere universalistico della Bibbia?
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THE UNIVERSALISM OF THE BIBLE
In the true sense of the word, the extraordinary power of the universalism of the Bible has made it world literature. Since ancient times it has been translated and interpreted and, through the Jewish diasporas and Christian missions, it has spread throughout the world. In the twentieth century the Catholic Church rediscovered its value and experienced a hermeneutical revolution: from an anti-modernist defensive position it moved to a hermeneutical richness that involves both scholars and laity in an in-depth reading of Sacred Scripture.