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Il volume di Kate Crawford, docente australiana all’Università di Berkeley, cofondatrice dell’AI Now Institute presso la New York University, ricercatrice presso la Microsoft Research, propone al lettore di investigare il fenomeno dell’intelligenza artificiale (IA) con metodo scientifico, nei suoi aspetti di estrema concretezza materiale. Un percorso originale, per certi versi dissacrante rispetto alle opinioni più diffuse e consolidate in tema di IA e che invita a una riflessione certamente inusuale e, forse, scomoda rispetto agli standard delle convinzioni finora acquisite, oscillanti tra un irrefrenabile entusiasmo e un malcelato timore reverenziale.
Il libro, articolato in sei capitoli, preceduti da un’introduzione e seguiti da un epilogo e da ulteriori pagine dedicate ai viaggi nello Spazio da parte di magnati imprenditori, è completato da precise note esplicative e da una vasta bibliografia. Il lettore si troverà quindi a essere introdotto in aspetti inusuali in tema di descrizione dell’IA: aspetti accertati personalmente dalla stessa autrice, quali, per esempio, il depauperamento di vaste zone del nostro Pianeta per l’estrazione massiva di minerali rari e sostanze utilizzate nei processi di IA e le forme di lavoro umano a essi associate, con l’applicazione di meccanismi di brutale sfruttamento delle risorse umane.
Nei successivi tre capitoli, dedicati ai dati, alla loro classificazione e all’incasellamento delle emozioni umane, la Crawford fa toccare con mano quanto siano discutibili e controversi molti degli aspetti che ruotano attorno ai temi dell’acquisizione dei dati, delle immagini e della rappresentazione delle emozioni umane, e come risultino scarsamente difendibili sul piano etico le costruzioni teoriche che vengono addotte a loro sostegno.
La parte conclusiva del libro illustra il ruolo cruciale svolto dagli Stati e dalle grandi organizzazioni tecnologiche private, nel segno di un esercizio del potere decisamente fuori controllo e, spesso, prevaricante i diritti dei singoli cittadini, tenendo in scarsa considerazione i canoni fondamentali dell’etica e della giustizia.
Il monito finale di «scrollarsi di dosso gli incantesimi del soluzionismo tecnologico e abbracciare solidarietà alternative» (p. 258) è il viatico per riaffermare la necessità di un cambio di rotta nel progresso umano in uno scenario che dovrebbe essere dominato dalla ferma convinzione che «vi sono beni comuni che vale la pena di mantenere, mondi al di là del mercato e modi di vivere al di là delle pratiche di ottimizzazione brutali» (p. 259). Forse, un manifesto ideologico; sicuramente, un richiamo pressante a ripensare gli schemi consolidati di sviluppo del nostro mondo, per scongiurare il disastro verso cui potrebbe essere ormai irreparabilmente orientato.
KATE CRAWFORD
Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell’IA
Bologna, il Mulino, 2021, 320, € 20,00.