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A quarant’anni dalla morte di Marcello Candia (1916-83), proclamato venerabile da papa Francesco, don Samuele Pinna, presbitero ambrosiano e docente presso l’Ateneo pontificio Regina Apostolorum di Roma, dà alle stampe questo volume (con la prefazione del card. Angelo Scola) in memoria dell’industriale milanese.
Seguendo le tappe della sua vita di uomo di Dio e figlio della Chiesa, l’A. mostra «quegli aspetti che l’hanno portato alla santità, elementi che qualsiasi persona può sperimentare nel corso della sua vita spirituale e che non dovrebbero invero mai essere assenti: l’importanza della famiglia, della preghiera, di una direzione spirituale, dell’onestà nel lavoro, di una ricerca della propria vocazione continuamente rinnovata nella fedeltà, della carità concreta e non solo fatta di parole, dell’accettazione della croce, del pensiero della morte e della vita eterna.
Queste pagine, pur soffermandosi anche sull’intensa opera caritativa del dottor Candia, mettono in evidenza anche la sua spiritualità, rispondendo a un interrogativo che ogni persona di buona volontà deve porsi: quali sono le caratteristiche di chi vuol vivere da vero cristiano? La risposta non può condurre ad alcun individualismo, perché il bene, quando è vero e radicato nella fede, diviene un bene comune.
La missione dell’imprenditore per conto di Dio non era infatti volta all’assistenzialismo, ma, seguendo i consigli dell’allora pontefice Paolo VI, a una reale fraternità: non realizzare progetti caritativi per i brasiliani, ma operare con loro. Non a caso, nel Discorso ai membri della Fondazione «Marcello Candia» (8 aprile 2022), papa Francesco ha dichiarato: «Non solo per, ma con. Questo è importante, è una regola generale della carità: lavorare con le persone destinatarie del servizio».