Raffaele Bussi
L’ESTASI DI CHIARA
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Questo romanzo di Raffaele Bussi, narratore e critico letterario, comincia con il racconto dell’eruzione vulcanica della montagna conosciuta come Vesuvio. La colata di liquido ardente in poco tempo bruciò tutto ciò che incontrava. Plinio il Vecchio morì bruciato per aver voluto guardare da vicino la disastrosa eruzione dell’anno 79.
Detto questo, bisogna sapere che una donna di nome Flora parla con un’altra donna per noi senza nome: tra loro si raccontano la gioia di guardare il sole che scompare in mare. A questo punto, si entra nel cuore del racconto: arriva a Roma lo scrittore irlandese James Burnet, che dichiara al superiore del convento francescano, padre Nittolo, di avere un appuntamento con la badessa, suor Chiara Paola. Padre Nittolo gli risponde: «Questa è l’antica dimora di Santa Chiara». «Ne approfitterò per visitare una stupenda testimonianza di arte gotica», assicura il Burnet, ringraziando padre Nittolo.
La storia della basilica di Santa Chiara si intreccia con la storia del conquistatore di turno del Regno di Napoli, Roberto d’Angiò. Da padrone assoluto com’era, egli comandò al suo architetto di edificare una grande basilica, un tempio di pace, destinato a essere luogo di riunioni e di preghiere, e insieme tomba di famiglia.
Ben più nobile del d’Angiò, Francesco d’Assisi, innamorato di madonna Povertà, aveva insegnato ai cristiani ad amare il prossimo e a pregare, vivendo quasi senza cibo, predicando ai poveri e ai derelitti che la mano di Dio aveva tolto loro ogni brama di cose terrene. La sua predica più appassionata, ripetuta spesso, ricordava come Gesù, alla tavola dell’Ultima Cena, prese il pane, lo divise in più parti e lo distribuì ai presenti, dicendo: «Questo è il pane che benedico e vi porgo; mangiatene tutti, fate questo in memoria di me per una comune aurora di limpida fratellanza cristiana».
Frate Francesco aveva sposato la povertà del mondo e viveva illuminato dalla divina Fonte, che dal cielo fa cadere la manna che sazia i cuori. E Chiara? Siamo al dunque. Folgorata dall’esempio di Francesco, decise di fondare un Ordine femminile detto delle «clarisse», ossia sorelle e seguaci di Chiara, consacrate al Signore. Il loro sposo doveva essere Cristo in croce, che muore e risuscita per salire in cielo e sedere accanto all’eterno Padre.
Santa Chiara nottetempo, durante il sonno dei genitori che non vogliono perdere figli o figlie messi al mondo, chiamava donne a seguirla, perché si illuminassero dell’amore di Dio. La luce dell’amore di Dio fu e rimane l’estasi di Chiara, magistralmente narrata da Bussi.
RAFFAELE BUSSI
L’estasi di Chiara
Venezia, Marcianum, 2022, 160, € 16,00.