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SI (LAS CIEN HORAS DE SESENTA MINUTOS)[1]
Si puedes dar un mes, o sea, treinta días
a vivirlos con Dios y examinar tu vida…
y ese mes lo divides, justo en cuatro semanas
de peregrinación al amor y a la gracia…
con fe meditarás: «Principio y Fundamento»
“Para Dios soy creado” todo otro fin es cuento…
… se te abrirá un camino, para arrepentirte
y confiar en Jesús que te perdona y pide
que disponible te hagas, y hasta indiferente
de estar enfermo o sano, ser rico o indigente.
Si muestras gratitud, la semana primera
recibirás de Dios, mucha benevolencia,
para que luego escuches la voz de tu Caudillo:
que te llama y te dice: «¡Soldado! ¡Ven conmigo!».
(Contra lo que parece, es vida verdadera
para quien, sin dudarlo, de corazón se entrega)
Si pasas tus jornadas con una fe que pide
conocimiento interno para amarle y seguirle…
… Jesús te dará gracia, y paz y alegría
y te orientará en una nueva vía:
Cuando Ignacio te explique lo que es discernimiento…
… del bueno y mal espíritu, aprenderás
el juego
y, si a sentir empiezas, consolación sin causa,
por buen camino vas: de Dios es. Dile: «¡gracias!».
Pronto realizarás la elección más sana
que no es ganar el mundo, sino salvar tu alma.
(Pero, si ya elegiste, harás una reforma
introduciendo así, en tu vida mejora)
Si te dejas mover, por la pasión y muerte
de Jesús en la cruz, ante buenas mujeres
y entre dos ladrones, y el centurión romano
que dijo: «¡Hijo de Dios fue este hombre tan santo!».
… te saltarán las lágrimas y de tres humildades
desearás la tercera: los mayores pesares.
Y si, cuarta semana, de Jesús ves su gloria…
… recibirás de Él parte de su aureola.
Y, al final, si recuerdas tanto bien recibido:
creación, redención, además de ti mismo,
… le dirás a tu Dueño que tome y que reciba
todo lo que Él te da ya que viene de arriba.
Así serán cien horas, inolvidables, llenas
de sesenta minutos de oración teocéntrica…
… ¡Estas de enhorabuena! ¡Acabaste ejercicios!
El futuro te espera y has de ser santo: ¡Amigo!
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SE (LE CENTO ORE DI SESSANTA MINUTI)[2]
Se saprai dedicare un mese, cioè trenta giorni a viverli con Dio, ed esaminare la tua vita…
e questo mese lo spartirai in quattro settimane tonde di pellegrinaggio verso l’amore e la grazia…
Con fede mediterai: «Principio e fondamento»
«Sono creato per Dio», ogni altro fine è infingimento
… ti si aprirà una strada, per pentirti
e confidare in Gesù, che ti perdona e chiede
di farti disponibile, perfino indifferente,
che tu sia malato o sano, agiato o indigente.
Se mostri gratitudine, la prima settimana
da Dio riceverai gran benevolenza,
affinché poi tu ascolti la voce del tuo Capitano
che ti chiama e ti dice: «Vieni con me, soldato!».
(Contro ogni apparenza, la vita vera è questa
per chi, senza esitare, di cuore si è donato).
Se passi le giornate con una fede che invoca
conoscenza interna per amarlo e per seguirlo…
Gesù ti darà grazia, e pace, e gioia
e ti orienterà verso una nuova via:
quando Ignazio ti spiegherà il discernimento…
… dello spirito buono e del cattivo, apprenderai il gioco,
e se inizi a sentire consolazione senza causa,
sei sulla buona strada: è da Dio. Digli: «Grazie!».
Presto farai l’elezione più saggia,
che non è guadagnare il mondo, ma salvarti l’anima.
(Ma se già avevi scelto, farai una riforma
e così nella tua vita metterai ancora tanto).
Se ti lasci commuovere dalla passione e morte
di Gesù sulla croce, davanti alle buone donne
e fra due ladri, e il centurione romano
che disse: «Era davvero Figlio di Dio quell’uomo santo!».
… ti verranno le lacrime e delle tre umiltà
vorrai per te la terza: maggiori umiliazioni.
E se, alla quarta settimana, di Gesù vedi la gloria…
da Lui riceverai parte della sua aureola.
E, alla fine, se ricordi tanto bene ricevuto:
creazione, redenzione, e te stesso per giunta,
… dirai al tuo Signore che prenda e che riceva
tutto ciò che Lui ti dà perché dall’alto viene.
Così saranno cento ore, indimenticabili, piene
di sessanta minuti di preghiera teocentrica…
… congratulazioni! Hai concluso gli esercizi!
Il futuro ti attende e dovrai farti santo, amico!
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Riproduzione riservata
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Nato a Pamplona nel 1943, Joaquín Ciervide è diventato gesuita nel 1960. Ha compiuto i suoi studi filosofici a Kinshasa e quelli teologici a Lovanio, in Belgio. La sua vita apostolica è trascorsa in vari luoghi del mondo, in particolare a servizio dei profughi e nell’impegno educativo in questi Paesi: la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda, il Burundi, il Ciad orientale, l’Ecuador, il Madagascar e il Perù. Da sempre appassionato di poesia, ne ha scritta privatamente. Ha pubblicato saggi di letteratura africana in «Congo Afrique», e di poesia in «Vida Nueva».
- San Ignacio de Loyola había insistido sobre la duración del tiempo cuando escribió: [12] La duodécima: el que da los exercicios, al que los rescibe ha de advertir mucho, que como en cada uno de los cinco exercicios o contemplaciones, que se harán cada día, ha de estar por una hora, así procure siempre que el ánimo quede harto en pensar que a estado una entera hora en el exercicio, y antes más que menos. Porque el enemigo no poco suele procurar de hacer acortar la hora de la tal contemplación, meditación o oración. ↑
- Sant’Ignazio di Loyola ha insistito sulla durata del tempo quando negli Esercizi spirituali, n. 12, ha scritto: «Chi dà gli esercizi deve avvertire con insistenza chi li riceve che, come deve fermarsi per un’ora in ciascuno dei cinque esercizi o contemplazioni che si faranno ogni giorno, così deve sempre procurare che l’animo rimanga soddisfatto nel pensare che è rimasto un’ora intera nell’esercizio, e piuttosto più che meno. Il nemico, infatti, suole adoperarsi per far abbreviare l’ora della contemplazione, meditazione o preghiera». ↑