Pier Paolo Pasolini (foto: www.comune.bologna.it).

PIER PAOLO PASOLINI

L’amore (sacro) per la vita

Quaderno 4130

pag. 182 - 195

Anno 2022

Volume III

16 Luglio 2022
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Come avvicinarsi alla figura di Pier Paolo Pasolini (1922-75), personalità chiave nel panorama culturale del secolo scorso? Come leggere, interpretare, gustare la sua multiforme opera? Poeta, scrittore, sceneggiatore, regista, libero pensatore, la sua poliedricità offre inesauribili prospettive e chiavi di lettura.

Tuttavia, «la sua opera va letta nel suo insieme, senza scindere i diversi generi: allora appare davvero come una grande opera “totale”, in cui le diverse fasi si intrecciano in un discorso creativo aperto e mobile». Allo stesso modo, non è possibile separare le vicende della sua vita dalle sue composizioni.

Un punto di partenza potrebbero essere le icastiche parole dello scrittore Ferdinando Camon in occasione di un loro incontro: «In un uomo come Pasolini, cupo e corrosivo, violento, denunciatore e polemista, la mitezza e l’umiltà non sono prevedibili: sembrano quasi presagio di una sconfitta. Mentre mi si cancella l’immagine prefabbricata di Pasolini, e lentamente prende luogo l’immagine vera, che ho davanti a me, sento che mi è definito e indefinito (e tale ancora rimarrà) il suo nodo di passione e intelletto, di viscerale e ideologico, di sofferenza voluta e di esasperazione inutile, di ribellione, di accettazione, di consolazione, di forza oscura e di illuminazione: quell’insieme di sentimenti opposti o diversi e compresenti ch’egli riconduce tutti alla matrice comune dell’“amor di vita” ma che a noi si rivelano solo quando è provocato e soffre, e che formano la sua “vitalità”».

Forse è proprio l’amore della vita abbracciata nella sua totalità – nel suo mistero e nelle sue contraddizioni – l’elemento ispiratore della visione del mondo di Pasolini e della sua poetica. È un «afflato cristiano di amore verso le cose del mondo e degli uomini», irrazionale, ispirato.

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