|
L’A. ha ripreso, sotto forma di lezioni, mettendo insieme i commenti e le interpretazioni, i corsi da lui impartiti presso l’Institut Catholique di Parigi, la Pontificia Università Lateranense e l’Università Federico II di Napoli, dov’è attualmente titolare della cattedra di Diritto canonico.
L’opera verte sui libri I e II del Codice di diritto canonico (CIC) del 1983, ad eccezione dei canoni che disciplinano la vita consacrata. È divisa in tre parti e contestualizza lo studio in una sistematica dove solo in un secondo momento si passa all’analisi dei singoli canoni, partendo da tre concetti chiave: «comunità», «persone», «governo».
Le singole tematiche si fondano sull’ecclesiologia del Concilio Vaticano II, in particolare della Costituzione dogmatica Lumen gentium (LG), che afferma che la Chiesa, in quanto società, non è il frutto della volontà umana – come la società civile –, ma preesiste alla volontà delle persone, perché ha come fondatore Cristo (cfr n. 7).
Secondo l’A., la comprensione del reale concetto di comunità in riferimento alla Chiesa è conditio sine qua non per poter entrare nello spirito del diritto canonico dopo l’ultimo Concilio, che ha approfondito e sviluppato il concetto di Chiesa quale societas iuridice perfecta, sul quale si fondava il CIC del 1917.
Tale sviluppo, pur nella continuità sostanziale, si manifesta nel libro II del CIC del 1983, intitolato De populo Dei, diverso dal libro II del CIC del 1917, il cui titolo era De personis. Il cambiamento è dovuto alla volontà di valorizzare la comunità ecclesiale nella sua specificità.
Per presentare questo aspetto, Valdrini distingue tra «comunità gerarchiche» e «comunità associative», differenziandole per i loro elementi costitutivi. Su questa tesi di fondo, il testo presenta i canoni dei primi due libri del CIC e illustra lo stato e l’organizzazione di tutte le comunità della Chiesa in un ordine che riprende quello usato da papa Francesco nel suo discorso per commemorare l’anniversario del Sinodo dei vescovi (17 ottobre 2015).
Per questo inizia con le Chiese particolari e i vari concili, le parrocchie, le cappellanie, le prelature personali; prosegue con l’organizzazione dei raggruppamenti delle Chiese particolari, le province ecclesiastiche, i concili particolari, le conferenze dei vescovi; infine presenta tutte le istituzioni che esercitano la suprema autorità: il Romano Pontefice e il Collegio dei vescovi, e le istituzioni di assistenza alla funzione del primato, il Sinodo dei vescovi, il Collegio cardinalizio, la Curia romana, i legati pontifici e il nuovo Consiglio dei cardinali creato da papa Francesco.
Una parte intera è dedicata al diritto delle persone, del clero e dei laici, alle associazioni e alla nozione di persona giuridica. Infine, nell’ultima parte l’A. commenta i canoni del libro I delle norme generali, affrontando le questioni canoniche sulla potestà di governo e gli strumenti giuridici che consentono di esercitarla.
Questo volume, come leggiamo nella prefazione, considera il diritto canonico come uno strumento al servizio del fine salvifico della Chiesa, per il quale essa riceve da Cristo una funzione mediatrice della grazia di Dio, da proporre e tradurre nella vita quotidiana dei fedeli. L’A. riesce a mostrare, da una parte, che il diritto canonico «si autoimpone», perché è il frutto dell’infaticabile ricerca, da parte della Chiesa, del piano salvifico di Dio per e su di essa, ed è promulgato dalle autorità che hanno la competenza per farlo e che hanno sempre la coscienza di non essere «padroni», ma semplici «amministratori» di quanto è stato loro consegnato (cfr 1 Cor 4,1-2). Dall’altra parte, mostra che il diritto canonico è una vera e propria «scienza», che usa le categorie comuni ai vari ordinamenti giuridici, ma con un’originalità e un’unicità che le sono date dalla sua specifica natura.
PATRICK VALDRINI
Leçons de droit canonique. Communautés, personnes, gouvernement
Paris, Salvator, 2017, 528, € 28,50.