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ABSTRACT – Nel 2017 ricorreva il centenario della morte di santa Francesca Saverio Cabrini, nata a Sant’Angelo Lodigiano (Lo) nel 1850 e morta a Chicago nel 1917, nella sua patria di adozione, tanto da diventare la prima santa cittadina statunitense a essere canonizzata.
Nella sua vita di insegnante e poi di religiosa, insieme alle suore della Congregazione da lei fondata, rivelò un’incredibile capacità come organizzatrice e fondatrice di case e opere in tutti i continenti: opere destinate ai più poveri, e in particolare agli emigrati italiani, che lasciavano l’Italia in cerca di fortuna nelle due Americhe.
Tutto è scaturito dal sogno a lungo coltivato di andare in missione, e in particolare in Cina, su cui aveva ascoltato sin da bambina molti racconti di missionari, specialmente per quanto riguardava le bambine orfane e abbandonate, alle quali avrebbe voluto dedicarsi. Anche per questo al momento della sua professione religiosa, fece aggiungere al proprio nome quello di Saverio, in omaggio al grande missionario gesuita Francesco, di cui conservò la dizione al maschile.
La Cabrini unisce l’inclinazione mistica, sempre molto forte in lei, all’inclinazione attiva, altrettanto marcata. Inculca nelle sue suore uno spirito di sacrificio senza riserve. Le uniche penitenze loro prescritte sono quelle della povertà e dell’obbedienza, che si concretano nel servizio ai poveri e agli ultimi, bisognosi di tutto. Prescrive alle sue suore anche due ore di preghiera al mattino e altre due la sera, oltre a un’ora di meditazione quotidiana, perché fossero di alimento e motivazione all’attività apostolica.
Papa Francesco, assai sensibile al problema dei migranti, ha inviato una sua Lettera all’Assemblea generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (la congregazione fondata dalla Cabrini), che si è tenuta a Chicago dal 17 al 23 settembre 2017. Nella Lettera, papa Francesco ricorda l’attualità del carisma e del messaggio della Cabrini, e la sua novità di inviare in tutto il mondo donne consacrate, non come ausiliari di ordini o istituti religiosi missionari maschili, ma con un proprio carisma di consacrazione femminile, aperto come orizzonte a tutto il mondo. In particolare, sottolinea «l’attenzione di Francesca Saverio Cabrini per quelle che oggi chiameremmo le periferie della storia: ad esempio, un anno dopo un crudele linciaggio di italiani, accusati di aver ucciso il capo della polizia di New Orleans, in Louisiana, Madre Cabrini vi aprì una casa nel quartiere italiano più malfamato». E prosegue: «Gli odierni spostamenti epocali di popolazioni, con le tensioni che inevitabilmente si generano, fanno di Madre Cabrini una figura singolarmente attuale».
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FRANCESCA SAVERIO CABRINI AND ITALIAN MIGRANTS
Last year (2017) marked the centenary of the death of St. Frances Saverio Cabrini, born in Sant’Angelo Lodigiano (Lo) in 1850 and dead in Chicago in 1917. In her life as a teacher and then as religious sister, together with the sisters of the Congregation she founded, she was an incredible organizer and founder of houses and organizations on all continents: organizations for the poorest, and especially for Italian immigrants, who left Italy in search of fortune in the two Americas. Cabrini was moved by profound faith and spirituality, and her tireless effort inspired her nuns,. Her charisma is still alive and exemplary in an age characterized by enormous world migration like ours.
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