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ABSTRACT – Quando il gesuita Fabrizio Valletti arriva a Scampia, nel 2001, il primo colpo d’occhio gli presenta uno spettacolo allucinante. Un tappeto di siringhe segna l’accesso al Lotto P, il terzo supermercato della droga in Italia. I gesuiti residenti a Scampia, assieme ai volontari e alle persone più sensibili, si domandano da tempo come poter aiutare i tossici. Molte famiglie del Lotto P hanno parenti in prigione o agli arresti domiciliari, che Valletti spesso visita. «Ogni volta cerco di capire quanti di loro, scontata la pena, proveranno davvero a uscire dal “sistema” della camorra».
Il carcere della Dozza, che ha frequentato assiduamente fin dal suo arrivo a Bologna, era pieno di detenuti provenienti dal Sud: è un fenomeno doloroso sul quale Valletti si interroga a lungo. Quando i superiori religiosi gli proposero di trasferirsi da Bologna a Scampia, gli si offrì l’occasione di vedere dove questi fenomeni devianti insinuavano le loro radici e forse capire di chi fossero le responsabilità. A Scampia Valletti sperimenta l’«atmosfera rarefatta, in cui prevale il senso di impotenza nell’affrontare le responsabilità del lavoro, della famiglia, del vivere civile».
Per chi opera nella scuola, per le comunità parrocchiali, per i servizi sociali, per le istituzioni, la presenza di tante persone del quartiere detenute nelle carceri non può essere disconosciuta. C’è molto da capire e da progettare, con senso di responsabilità e impegno civile e morale.
Dopo tanti anni di presenza nel carcere, padre Valletti ha potuto registrare in questi ultimi tempi la partecipazione di volontari e amici, che ha consentito di far entrare nel centro penitenziario di Secondigliano esperienze importanti. Per alcuni detenuti è stato possibile sperimentare che il valore del lavoro, e in particolare del lavoro agricolo, ha una forte valenza riabilitativa. Si potrebbe parlare a lungo delle attività sviluppate da padre Valletti a Scampia con la collaborazione dei confratelli e di una rete di amici e volontari. Il Centro Hurtado, la biblioteca Le Nuvole, la cooperativa La Roccia e altre iniziative inserite in un vasto programma di promozione umana secondo le indicazioni suggerite a suo tempo da padre Arrupe.
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«A JESUIT IN SCAMPIA»
The presence of the Jesuits in Scampia, in the suburbs of Naples, corresponds to a need felt in the years following the Council, by father Pedro Arrupe, General Superior of the Society of Jesus, who suggested living new forms of evangelical service in the poorest and most needy environments. A commitment which started from literacy to achieve the growth of civil conscience, aiming at the achievement of cultural autonomy, the main path for the growth of personal dignity. The experience of father Fabrizio Valletti, who spent 16 years in Scampia, is an exemplary case of the application of an apostolate method, today practiced in different parts of the world, which goes under the name of «evangelization and human promotion».