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Viaggio tra gli Atti degli Apostoli, in compagnia di una delle figure più significative del monachesimo contemporaneo, la badessa Anna Maria Cànopi (1931-2019). Le sue meditazioni sugli Atti degli Apostoli fanno emergere dal testo lucano un grande affresco di come debba essere la Chiesa. «Il grande messaggio di questa cronaca degli inizi della Chiesa – scrive nella prefazione Roberto Pasolini –, così vivida da saper infondere gioia e coraggio a ogni generazione cristiana, non è altro che questo: tutto ciò che è vissuto nell’amore più grande – quello di Dio – non muore, ma risorge e si dilata». E aggiunge: «Anche le pagine di questo libro sono il frutto di una dilatazione d’amore che ha varcato la soglia della morte e si offre a noi come un pane caldo e profumato, preparato con amore per dare nutrimento alla nostra contemplazione del mistero di Cristo. Le meditazioni di madre Anna Maria Cànopi giungono a noi […] grazie a un lavoro di raccolta e trascrizione realizzato dalle sue stesse monache».
Questo libro è l’ulteriore perla spirituale che la badessa del monastero Mater Ecclesiae lascia a disposizione di ogni persona di buona volontà. Con queste pagine l’A. consegna al lettore del terzo millennio un’ulteriore chiave di lettura degli scritti di Luca. Scrive madre Cànopi: «Tuttavia, deve esserci uno spazio di cammino di purificazione e di santificazione in cui si compia la storia della salvezza. Dobbiamo dunque camminare con lo sguardo al cielo, cercando di redimere tutte le realtà della terra – la nostra esistenza e tutto quello che è umano e terreno – e di trasfigurarle mediante la preghiera, l’azione di grazie, l’eucaristia, tutti i sacramenti e i doni che Gesù ci ha lasciato» (p. 13).
«La Madre – spiegano nella presentazione le monache benedettine dell’Isola di San Giulio, sul lago d’Orta – amava in modo singolare san Paolo e gli Atti degli Apostoli. Il racconto lucano dello sbocciare della vita ecclesiale, le appassionanti vicende della prima evangelizzazione erano pagine che ogni volta la coinvolgevano in modo vivace e profondo. Più volte, ricordiamo di averla sentita leggere con gusto – anche all’incontro fraterno serale – alcune pagine degli Atti, per esempio la liberazione di Pietro per mezzo dell’Angelo, e il fatto che la giovane serva Rode, presa dall’emozione, lo lascia fuori dalla porta per correre a darne l’annuncio ai presenti». Proseguono le monache: «La badessa ci leggeva questi racconti nella fluente traduzione del poeta pavese Cesare Angelini. Era un modo che permetteva anche a noi di sentirci partecipi di quelle vicende, come di una meravigliosa storia di famiglia mai conclusa e pronta a rinnovarsi ogni volta che la liturgia ci faceva imbattere in quelle pagine. Forse è proprio per questo che gli Atti degli Apostoli rimangono sempre vivi, attuali e stimolanti. Raccontano la storia degli inizi, che ha bisogno di essere rinnovata ogni volta che un battezzato si mette sul cammino della fede e allarga il suo cuore alla compagnia dei fratelli».