«Per molti versi, è stata un’esperienza senza precedenti»: la Lettera[1] al popolo di Dio descrive così la Prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023) pochi giorni prima della conclusione. Nella stessa linea vanno molte testimonianze che, dopo la fine dei lavori, hanno trovato spazio nei media, ecclesiali e non solo, di tutto il mondo: i partecipanti sono stati colpiti da quello che hanno vissuto, dall’incontro reso possibile dal lavoro in piccoli gruppi, seguendo il metodo della conversazione nello Spirito. Questo li ha toccati assai più profondamente dei temi oggetto dei lavori, della loro varietà, o dello sforzo fatto per comprenderli e illuminarli. Per molti, anche in confronto con i Sinodi precedenti, la qualità dell’esperienza vissuta è un segno distintivo e qualcosa di inatteso, un dono che sorprende.
In questa luce, ci sembra corretto, in questo articolo scritto «a caldo», privilegiare l’esperienza vissuta come registro per la presentazione dei lavori della Prima sessione, piuttosto che passare in rassegna la grande varietà dei temi toccati, che pure rivestono un grande significato per la vita della Chiesa e per la realizzazione della sua missione di annuncio del Vangelo. Questi sono raccolti nella Relazione di Sintesi[2], approvata a larghissima maggioranza dall’Assemblea. Qui ci limiteremo a considerarne alcuni, che meglio mettono in evidenza come proprio l’esperienza vissuta dai partecipanti all’Assemblea costituisca la chiave per una migliore comprensione dei risultati raggiunti e, soprattutto, del senso in cui essi rappresentano un autentico passo in avanti all’interno di un percorso[3], quello del Sinodo 2021-24 «Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione», che si è aperto ben prima dell’inizio dei lavori assembleari e che proseguirà lungo il prossimo anno fino alla Seconda sessione (ottobre 2024), e poi ancora oltre, quando tutte le Chiese del mondo saranno chiamate a dare attuazione ai frutti del Sinodo.
Un’esperienza di fede
Ma di che tipo di esperienza si è trattato? Se «ascolto» è il termine più frequentemente utilizzato per descriverla, anche nella già citata Lettera è il radicamento nella fede l’elemento che ne esprime la qualità più profonda. Le foto dell’Aula Paolo VI, sistemata per accogliere i partecipanti in piccoli gruppi attorno a una quarantina di tavoli rotondi, hanno fatto il giro del mondo, catturando, anche nel confronto con le precedenti Assemblee sinodali, il rinnovamento dell’immaginario dell’essere Chiesa che il processo del Sinodo 2021-24 propone. A illuminare e orientare i lavori, sul palco,
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