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«La scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca»: queste celebri parole di Albert Einstein, riportate in esergo, sintetizzano bene la tesi di fondo sostenuta in questo libro di Roberto Giovanni Timossi, che da tempo si sta impegnando per superare le difficoltà che hanno reso, e tuttora rendono, assai problematico il rapporto tra fede cristiana e sapere scientifico.
L’autore è convinto che si debba andare sempre più speditamente verso il superamento dei non pochi reciproci sospetti che hanno caratterizzato le relazioni tra verità religiosa e verità scientifica, e a questo riguardo afferma: «Da parte dell’uomo di scienza è sbagliato considerare la religione come qualcosa di totalmente estraneo per lui o pensare che non lo riguardi minimamente; mentre da parte del credente è scorretto diffidare della conoscenza scientifica oppure averne timore: l’una e l’altra dimensione sono infatti indispensabili per far emergere un’umanità integrale e non interiormente dimidiata» (pp. 8 s).
Scritto con un taglio divulgativo, il libro si apre con un’importante chiarificazione terminologica, finalizzata a definire con precisione in che cosa consistano il credere e il sapere. Poi l’autore si sofferma sulla questione degli «errori incrociati», resa evidente sia dal «caso Galilei» sia dal «caso Darwin»: gli equivoci generati dalle incomprensioni sorte e dagli errori commessi da ambedue le parti hanno condizionato negativamente l’affermarsi di un clima di reciproca fiducia tra credenti e scienziati. Quindi Timossi affronta i temi dell’indipendenza tra scienza e fede e del concordismo, rivolgendo l’attenzione alla grande questione cosmologica che chiama in causa il problema dell’esistenza di un Creatore.
Il quinto e ultimo capitolo è dedicato all’argomento che occupa un posto decisamente centrale nel libro: quello riguardante la possibilità di instaurare un dialogo fecondo e costruttivo tra scienza e fede. Per sviluppare le proprie argomentazioni a tale proposito, l’autore fa perno sul discorso che san Giovanni Paolo II pronunciò il 15 novembre 1980 all’Università di Colonia. In esso si trovano esposti alcuni contenuti essenziali del complesso confronto tra fede cristiana e ricerca scientifica: la natura e i limiti della ragione, l’opportunità che la Chiesa si apra al sapere moderno, l’esistenza di gravi rischi connessi allo sviluppo delle tecnoscienze, l’autonomia del sapere scientifico, l’individuazione di percorsi capaci di consolidare il dialogo tra scienza e fede.
Timossi conclude il volume affermando che la fede religiosa può sostenere la scienza in vari modi: ad esempio, ricordandole di non trascurare i propri limiti, di preservare la sua autonomia, di evitare finalità spurie, come i meri interessi economici, di non trascurare né le questioni più squisitamente antropologiche né il valore della dimensione metafisica.
ROBERTO GIOVANNI TIMOSSI
La fede salverà la scienza.
Conoscenza scientifica e credenza religiosa in dialogo
Cinisello Balsamo (Mi), San Paolo, 2021, 304, € 22,00.