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Il settantacinquenne Otfried Höffe, a lungo docente presso varie università europee – tra cui quella di Tubinga, ove ha concluso una prestigiosa carriera di insegnante –, è considerato tra i più validi conoscitori della filosofia di Immanuel Kant. Una convincente riprova di questa sua competenza ci viene offerta da questo ampio e documentato lavoro, il cui titolo originale tedesco suona Kants Kritik der praktischen Vernunft. Eine Philosophie der Freiheit, ovvero: La Critica della ragion pratica di Kant. Una filosofia della libertà.
Si è voluto richiamare il titolo originale del libro, perché da esso si ricavano due informazioni decisive per comprenderne l’impostazione e il significato. Infatti, l’attenzione dell’autore si concentra soprattutto sulla componente pratica del pensiero kantiano, quella, cioè, che riguarda la morale, la storia, la politica e la religione e che trova la sua formulazione più alta, ma non esclusiva, proprio in questa seconda Critica, che venne pubblicata 7 anni dopo la famosa Critica della ragion pura del 1781.
A tale proposito Höffe osserva che già nella prima Critica, giustamente considerata soprattutto un’opera di filosofia della conoscenza, sono presenti importanti temi e riflessioni che poi giocheranno un ruolo fondamentale nella complessiva elaborazione dell’etica kantiana. In particolare – ed ecco il secondo elemento che emerge dal titolo originale del volume –, in essa Kant esamina il problema della libertà, proponendone una soluzione che, secondo Höffe, costituisce il perno dell’intera speculazione del celebre pensatore di Königsberg.
Questa posizione nevralgica attribuita alla libertà è considerata da Höffe il contributo più originale che la sua vasta e approfondita indagine può recare alle ricerche sul kantismo, ancora oggi molto numerose, perché la filosofia di Kant è tuttora in grado di fornire importanti indicazioni e di attirare l’interesse degli studiosi. A volte si tratta, come nel caso del tema della libertà, di vere e proprie provocazioni: che dire, infatti – argomenta Höffe –, di un pensatore, quale fu il genio di Königsberg, incrollabilmente certo che l’uomo sia libero, in un’epoca, qual è la nostra, che si riconosce preferibilmente come quella delle leggi naturali e sociali? E ancora: come si possono tenere insieme l’impegno a trovare princìpi morali e giuridici comuni con il diritto alla differenza nell’epoca della globalizzazione?
Nella prima parte del libro, l’autore individua nei concetti di illuminismo, critica, morale e cosmopolitismo le quattro «forze motrici» del kantismo; nella seconda parte, discute sulla rivoluzione kantiana della filosofia morale; e nella terza parte, individua alcune provocazioni insite nel pensiero di Kant. La quarta parte è dedicata alla politica, la quinta alla storia, la sesta alla religione, la settima a questioni relative alla pedagogia e alla visione teleologica della realtà. Il libro si conclude con una Postfazione sul tema della kantiana Chiesa invisibile, scritta da Giovanni Panno, che ha tradotto con grande cura questo testo.
OTFRIED HÖFFE
Kant. Morale, storia, politica, religione
Brescia, Scholé, 2018, 528, € 34,00.