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Tradizionalmente legato al segreto come criterio di organizzazione delle amministrazioni, il sistema istituzionale italiano si confronta ormai da oltre un trentennio con il progressivo consolidarsi di un opposto paradigma di trasparenza.
Il radicarsi di un nuovo canone non è però scontato né pacifico: quello della trasparenza è un paradigma fragile, più proclamato che praticato, promosso da una serie successiva di riforme che si confrontano con forti resistenze e con rischi di arretramenti.
Pur con questi limiti e fragilità, il cambiamento avvenuto non è da sottovalutare, perché porta con sé la ridefinizione del rapporto tra cittadini e amministrazioni e contribuisce a definire la stessa relazione tra individuo e potere in un ordinamento democratico.
Ed è proprio della trasparenza nei suoi diversi aspetti che si occupa questo interessante libro di Enrico Carloni, già esperto del Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione, docente di Diritto amministrativo e Politiche di anticorruzione all’Università di Perugia, dove dirige il Centro Studi Lepa (Legalità e Partecipazione).
Il volume analizza la trasparenza come fenomeno e come concetto, i suoi fondamenti iscritti nel disegno costituzionale, il lungo processo che ha portato alla sua affermazione e i meccanismi che ne rendono oggi possibile l’attuazione. L’autore sviluppa un percorso sistematizzante che, partendo dal tema della trasparenza, approda alla configurazione di un modello di Pubblica Amministrazione operante in modo ad essa coerente, mostrandone le conseguenze positive in termini di significativo miglioramento sia della funzionalità del settore pubblico nei suoi rapporti con i cittadini, sia del livello di partecipazione democratica di questi ultimi.
La trasparenza si presenta come risorsa indispensabile per governare nuove sfide, come quella tecnologica nelle sue evoluzioni più recenti, che portano alla piena automazione e a decisioni mediante algoritmi. Proprio nel contesto di tale evoluzione, il principio della trasparenza mostra bene la sua pervasività e la sua capacità di espandersi, mutando le forme e i modi delle sue manifestazioni, per continuare a tutelare gli interessi (garanzia, controllo, partecipazione) cui è preposto.
Carloni traccia un percorso storico, esaminando le radici filosofiche della trasparenza e, parallelamente, quelle ad essa speculari e contrapposte della segretezza, assunta come criterio di esercizio del potere e anche come momento di razionalizzazione dell’azione burocratica. Con la precisazione che, come afferma Simone Weil, «non si vede ciò che è trasparente. Si vede, attraverso il trasparente, quello che è opaco, celato quando il trasparente non era trasparente» (p. 21).
Nel libro si trovano, inoltre, pagine arricchite da puntuali ed esaurienti note bibliografiche, con riferimenti specifici alle norme nazionali, che hanno introdotto e ribadito il principio della trasparenza, con la rottura della prevalenza del criterio della segretezza; alle conquiste del decennio d’oro sotto l’aspetto della deopacizzazione, fino a giungere ai giorni nostri, contrassegnati, ultimamente, dalla richiesta di una semplificazione e riduzione degli strumenti di trasparenza, prefigurando, in definitiva, nuove fasi di minacce del suo livello complessivo.
L’impianto del libro prevede un paio di capitoli dedicati ai diritti e ai doveri connessi al tema della trasparenza, mettendo in evidenza, tra l’altro, le potenzialità e le fragilità di un accesso civico generalizzato e la consapevolezza di un significativo contrasto tra una sua valenza sistemica e un’altrettanto marcata insufficienza operativa.
Un quadro, valorizzato dall’esame delle diverse tipologie di anomalie, retaggio anche di un canone di segretezza, che si manifesta ancora con forza ed è espressione incontrovertibile di interessi specifici e consolidati. In questo contesto, infatti, un ruolo cruciale è rappresentato dal tema della protezione dei dati personali, spesso interpretato dalle istituzioni come una barriera insormontabile, o comunque alla stregua di un principio limitatore di una trasparenza globale.
Nella parte finale del volume, l’autore si sofferma sulle nuove sfide, sulla trasparenza nel «cantiere» dell’amministrazione e sulle relative riforme, in connessione, in particolare, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la definizione di una strategia di miglioramento del sistema amministrativo.
La trasparenza, infatti, si specchia nell’amministrazione e richiede un cambiamento di paradigma nella cultura, nelle dinamiche di relazione con i cittadini, nelle logiche di servizio, essendo un potente fattore di trasformazione dell’amministrazione in senso democratico.
ENRICO CARLONI
Il paradigma trasparenza.
Amministrazioni, informazione, democrazia
Bologna, il Mulino, 2022, 320, € 26,00.