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Il volume narra soltanto la giovinezza di Luigi Sturzo; l’intera vicenda della sua vita, invece, è schematicamente tracciata dall’introduzione di Francesco Lomanto. Presentiamo innanzitutto questa sintesi, che immette nello studio di Eugenio Guccione, il quale nella sua ricerca attinge direttamente alla documentazione custodita nell’Archivio dell’Istituto Sturzo di Roma.
Luigi Sturzo nasce a Caltagirone nel 1871 da una famiglia nobile, benestante, profondamente religiosa. Ancora molto giovane, entra in seminario e percorre l’intero arco della formazione, fino all’ordinazione sacerdotale nel 1894. Si trasferisce a Roma per frequentare la Pontificia Università Gregoriana, nella quale consegue la laurea in Filosofia e in Teologia. Vorrebbe insegnare filosofia, ma sente più forte la chiamata interiore alla politica: una vera e propria vocazione, che segna l’intera sua esistenza.
Si possono mettere in risalto tre direzioni dell’attività politica di Sturzo:
1) un costante collegamento con iniziative socio-politiche che nascono e si sviluppano in Italia; 2) la sua attività di prosindaco e poi sindaco a Caltagirone, che si estende dal 1904 al 1920; 3) la partecipazione attiva a quelle iniziative socio-politiche che sboccheranno nella fondazione del Partito Popolare. Sullo sfondo si legge la presenza stimolante dell’enciclica Rerum novarum, pubblicata da Leone XIII il 15 maggio 1891.
Nel 1924 Sturzo è «invitato» dalla nuova situazione politica a lasciare l’Italia. Ritornerà nel settembre 1946 e sarà nominato senatore a vita. Chiuderà i suoi giorni nel 1959.
Lo studio di Guccione immette nella vita, nella cultura, nelle dinamiche sociali che agitano la Sicilia nel contesto nazionale in un lasso di tempo ben preciso: 1891-1904. Viene disegnata innanzitutto la vita familiare di Luigi Sturzo, con la presenza discreta del fratello Mario, vescovo di Piazza Armerina, e delle due sorelle. È una narrazione umanamente e religiosamente assai ricca, pienamente fedele alla cultura siciliana.
Sullo sfondo familiare si staglia la lunga attività del sindaco di Caltagirone, il cui orizzonte spazia dall’attenzione ai seminaristi ai suggerimenti ai preti e alla promozione di molte iniziative sociali per rispondere all’ambiente povero e depresso della Sicilia. Sturzo a volte è lui stesso l’ideatore e il fondatore; in molti altri casi è compagno di cammino. In questa fase, i preti sono prevalentemente in prima linea; la loro presenza stimolerà gradualmente il protagonismo dei laici.
Il «risveglio», che si espande a raggiera a partire da Caltagirone, incontra esperienze parallele a Palermo, che rivendica la primazia di capitale. Di iniziative analoghe, segnate anche da pretese e da gelosie, se ne incontrano diverse in Sicilia e nell’intera Italia. Risaltano la signorilità e il garbo di Sturzo, la sua abilità nell’affrontare le situazioni: egli sa muoversi nel sottobosco politico senza lasciarsi coinvolgere nella mischia. In un contesto così ampio, a volte è chiamato ad aiutare; altre volte a confrontarsi con analoghe iniziative che fioriscono in tutta Italia. Delicato e attento alla varietà delle sensibilità è il suo rapporto con i vescovi. In breve, la sua azione sa leggere e valutare ciò che germina e si sviluppa.
Questo volume presenta un panorama ampio e diversificato, che lascia intravedere attese, aspirazioni e insidie. Sturzo è stimato per chiarezza, intuito, inventiva, anche quando – come capita a volte – le sue iniziative non vengono condivise. Al di sopra di tutto spicca una profonda vita spirituale che anima le scelte: un giovane prete sente la vocazione dall’Alto alla politica, a cui rimarrà sempre fedele.
EUGENIO GUCCIONE
Il giovane Luigi Sturzo. La sfida etico-sociale. Testimonianze inedite (1891-1904)
Caltanissetta – Roma, Salvatore Sciascia, 2019, 184, € 16,00.