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L’intento dell’interessante libro di Enrico Carloni, professore di Diritto amministrativo all’Università di Perugia, e di Marco Mazzoni, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nello stesso Ateneo, è quello di affrontare il lobbying come un cantiere aperto, da osservare per cogliere le tendenze di fondo e i problemi irrisolti. Pertanto, questo libro dev’essere considerato come un apporto alla costruzione dell’opera finale, ossia consolidare il lobbying in Italia, contribuendo anche a creare le condizioni perché alcuni dei cantieri si chiudano. La sua proposta va nella direzione di quel filone di studi che interpreta il lobbying come negoziazione tra le istituzioni pubbliche e quel pluralismo che caratterizza la società civile, cercando di favorirne il corretto sviluppo.
Partendo dalla convinzione dei due autori di classificare il lobbying essenzialmente come un fatto comunicazionale che impatta in modo significativo sulla complessità dei processi decisionali pubblici, il libro esamina alcuni aspetti fondamentali: dalla definizione del lobbying all’individuazione delle attività e delle fasi che lo contraddistinguono; dall’illustrazione della figura del lobbista alle diverse forme della sua manifestazione.
Segue il capitolo dedicato alla regolamentazione di questo fenomeno, con riferimento ai due principali modelli di lobbying: il «modello Washington», legato alla realtà degli Stati Uniti, con la caratteristica di porre il proprio baricentro su un principio di trasparenza, orientato a contenere i possibili effetti patologici del fenomeno; e il «modello Bruxelles», che si riferisce all’esperienza dell’Unione Europea ed è orientato a favorire la partecipazione.
In alternativa a questi due modelli, vi è una terza possibilità, rappresentata da un non modello, che si concretizza in una regolazione assente, oppure in una regolazione indiretta, con le conseguenze riscontrate di una normativa frammentaria e disomogenea.
Nella parte conclusiva del libro vengono affrontati alcuni temi legati al lobbying: i rapporti con la corruzione, con il traffico di influenze e con il finanziamento della politica. Non manca, infine, uno spazio riservato a una valutazione della nostra esperienza nazionale, risultando l’Italia, insieme con la Spagna, il Paese europeo in cui finora i progetti di regolamentazione del lobbying si sono sempre arenati. E qui l’analisi sviluppata dai due autori li porta a concludere che i meccanismi di trasparenza adottati nel nostro Paese sembrano trovare applicazione nella «parte bassa» del sistema pubblico, mentre non può dirsi altrettanto per i processi decisionali a livello più alto.
Ma anche questa criticità può essere interpretata come un’opportunità da cogliere, lavorando intorno ai paradigmi della trasparenza come visibilità, della partecipazione come inclusione, e della collaborazione tra pubblico e privato. Si può, dunque, puntare a realizzare in Italia una regolamentazione del lobbying orientata al principio del corretto e trasparente funzionamento del sistema pubblico, contrastando i fenomeni di corruzione politica e amministrativa e ripristinando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella legge.
ENRICO CARLONI – MARCO MAZZONI
Il cantiere delle lobby. Processi decisionali, consenso, regole
Roma, Carocci, 2020, 128, € 15,00.