|
Il Libro di Giuditta, più che descrivere un avvenimento, vuole presentare una Teologia della storia. In un solo episodio vi è riassunta emblematicamente tutta la vicenda del popolo di Dio, in un confronto apocalittico con le forze del male. La vittoria di Giuditta – donna e vedova – è l’annuncio messianico di Israele che trionfa sulla potenza demoniaca del male.
Nei primi sette capitoli il libro narra la storia di Nabucodonosor, potentissimo re degli Assiri, che organizza con il generale Oloferne una campagna militare per assoggettare tutti i popoli della Terra. Il carattere più rilevante di questi primi capitoli è la leggerezza e la solidità di una costruzione che si innalza, intrecciatissima, con pennellate veloci che si completano via via nel prolungarsi o rispecchiarsi nella seconda parte (cfr Gdt 8–16). La sostanza del discorso teologico che dà il contenuto del libro è già tutta qui. Ma la seconda parte del racconto libera in sintesi psicologica e narrativa le teologie in contrasto della prima parte – quella di Nabucodonosor e quella del popolo di Dio –, per risolversi in un’esplosione di gioia, di libertà e di speranza. Se un sentimento corrente giudica i primi capitoli un preambolo noioso e prolisso alla bella novella che si inaugura con Giuditta, è perché non si è colta la portata teologica e spirituale del libro.
La campagna di Nabucodonosor
Il successo della campagna militare di Oloferne è fulmineo. Nabucodonosor gli ha comunicato il segreto del suo progetto nella conquista del mondo. Va tutto nel migliore dei modi e, con la sua armata, Oloferne attraversa vittorioso enormi territori, seminando ovunque distruzione e morte, fino alle soglie di Israele. Qui, improvvisamente, incontra davanti a sé un ostacolo imprevisto: il piccolo Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme, non si piega all’avanzata strapotente dell’invasore. Il popolo d’Israele resiste non per ragioni militari (tutta la popolazione non è così numerosa come l’esercito assediante), non per ragioni politiche (Israele non conta nulla sullo scacchiere orientale), ma per ragioni religiose…
***
THE THEOLOGY OF HISTORY IN THE BOOK OF JUDITH
The Book of Judith does not describe a historical event, but rather aims to present a theology of history. In a single episode, the whole story of God’s people is emblematically summed up, in an apocalyptic confrontation with the forces of evil. Nebuchadnezzar’s army with General Holofernes wants to subjugate all the peoples of the Earth. After sowing destruction and death everywhere, the king and the general are confronted by the unexpected resistance of the Kingdom of Judah, which was not part of the great empires and whose existence was unknown. Good and evil, truth and lies, true God and false god confront each other against an apocalyptic backdrop. The victory of Judith – woman, widow, alone – over Holofernes is the messianic announcement of Israel triumphing over the demonic power of evil.