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Il testo di don Giuliano Savina è un contributo alla catechesi e alla formazione dei cristiani giovani e adulti alla cattolicità, come essa è stata intesa dal Concilio Vaticano II, riconoscendo la presenza di elementi della fede cristiana nella Bibbia ebraica, da una parte, e i semi del Verbo diffusi presso tutti i popoli, dall’altra. Come spiegare il ritardo – si chiede don Savina – nella ricezione dell’aggiornamento del Concilio Vaticano II? Forse è stata dimenticata o è stata tradita, «occultando e/o deviando pregiudizialmente, la recezione della poliedrica e multiforme risposta a Gesù come Cristo/Messia, che le Chiese sub-apostoliche […] hanno trasmesso alle generazioni future?» (pp. 17 s).
Lo studio parte da una riflessione sulla XXIV Sessione di formazione del Segretariato attività ecumeniche (SAE), dedicata a «Ecumenismo e catechesi» (1986), nella quale la fondatrice del SAE Maria Vingiani sosteneva che a 20 anni dal Concilio Vaticano II il cammino ecumenico non aveva raggiunto il traguardo sperato di pensare, sentire e vivere ecumenicamente. «Il pluralismo e la diversità, non assunti come valori da salvaguardare e da rispettare, sono (ri)diventati luogo di scontro ideologico e pratico» (p. 24). La Vingiani aveva individuato nella catechesi il luogo strategico dell’approccio ecumenico auspicato dal Concilio Vaticano II. La catechesi non è solo uno «strumento» per la maturazione della coscienza ecumenica, ma un altro modo con il quale presentare il depositum fidei, la pratica di una metodologia ecumenica. «Perché – si chiede don Savina – non riconoscere nella differenza confessionale uno strumento pedagogico per la formazione della coscienza cattolica che genera il desiderio dell’uno, o meglio, di essere uno nell’uno?» (p. 34).
Un tema rilevante di questo volume è la focalizzazione sul rapporto con l’ebraismo come aspetto dirimente del dialogo ecumenico. Un tema delicato è quello dell’identità, che nel dialogo ecumenico e interreligioso potrebbe essere considerata minacciata e a rischio. A questo proposito sono illuminanti le riflessioni del card. Walter Kasper: «Il dialogo presuppone partners che hanno una loro identità, ma che non concepiscono tale loro identità come una monade in sé chiusa a doppia mandata, ma come un’identità aperta, che si realizza lungo il cammino del dialogo e dello scambio» (pp. 66 s).
«La recezione come problema ancora aperto» è la parte più voluminosa e più articolata dello studio. In maniera approfondita l’autore affronta la questione della recezione della dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II nella catechesi italiana: dal documento base Il rinnovamento della catechesi (1974) a Incontriamo Gesù (2014), e nei catechismi Cei. Nel primo «scatto» si apprezza la dichiarazione nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) sull’ebraicità di Gesù e sul suo inserimento all’interno del giudaismo del suo tempo (p. 83). Nel secondo «scatto» si rileva come fattore positivo che nel Catechismo degli adulti del 1985, La verità vi farà liberi, «non si parla solo degli ebrei della Bibbia: quel “nostri fratelli ebrei” è riferito agli ebrei contemporanei. Questa è una novità importantissima, non ancora presente in Nostra aetate, n. 4» (p. 114).
Alla fine l’autore si chiede: «È possibile un’ecumenica e interreligiosa catechesi confessionale, cioè una catechesi che, introducendo alla fede cristiana, per esempio secondo la Chiesa cattolica, si compia iniziando ecumenicamente e interreligiosamente da un corretto approccio biblico così come i documenti postconciliari raccomandano, a partire da Nostra aetate, n. 4, e da Unitatis redintegratio?» (p. 131).
Lo studio di don Savina è un contributo serio per approfondire la rilevanza della pratica dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso nell’insegnamento e nella catechesi della Chiesa cattolica, e riguarda questioni che non sono soltanto di interesse ecclesiale e religioso, ma hanno una portata generale e «integrale».
L’attualità del lavoro è messa in evidenza nella Prefazione del card. Kasper, il quale invita a comprendere il fenomeno migratorio – con la conseguente convivenza di popoli di culture e religioni diverse in un mondo secolarizzato e globalizzato – come un «segno dei tempi» che indica l’urgenza di un rinnovamento della catechesi e dell’evangelizzazione.
GIULIANO SAVINA
Formare la coscienza per affinare lo sguardo
Bologna, EDB, 2019, 184, € 17,00.