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La Civiltà Cattolica è, da sempre, un punto di riferimento. Vi ringrazio per il contributo che la Rivista, sempre più internazionale, dà al nostro Paese sul piano del tessuto culturale e su quello della sollecitazione costante – non soltanto con richiamo ai valori – a riflettere e ad affrontare, in maniera adeguatamente approfondita, tutti i problemi che si presentano.
Di questa capacità, di questa attitudine ad approfondire i problemi e a riflettere adeguatamente, c’è un enorme bisogno, nel nostro Paese come altrove. Occorrono davvero occhi nuovi per affrontare la situazione che abbiamo davanti.
La pandemia sta dimostrando a tutti che, nel mondo, siamo legati da una sorte comune, e che abbiamo dei pericoli comuni. Questa considerazione dovrebbe attribuire un sapore di futilità ai motivi di contrasto che invece affannano il mondo, e che risultano tuttora difficili da superare e abbandonare.
Occorre sviluppare in profondità il discernimento per comprendere in che modo trasferire nei comportamenti concreti e quotidiani questa percezione che si riscontra – piuttosto indefinita – di una condizione e di un destino comuni, in un mondo che, invece, sembra tentato dall’abbandono delle formule di collaborazione internazionale, di tutte le forme di multilateralismo che non evitano completamente ma, quanto meno, attenuano l’egoismo dei più forti a danno dei più deboli.
C’è una profonda differenza tra globalizzazione e universalità. La globalizzazione indica una condizione in cui il confronto nel mondo avviene sul terreno dei rapporti di forza: politica, economica, militare, eccetera. L’universalità va invece nel senso della comunanza di destino e di condizioni.
Però, per realizzarla e viverla, occorre riuscire a far riflettere, a far comprendere, ad avere capacità di discernimento. E, a questo riguardo, quello che fa La Civiltà Cattolica, proponendo su tanti piani – e ormai su tanti fronti culturali e internazionali – strumenti per riflettere e approfondire, è particolarmente prezioso.
Vi ringrazio, quindi, per il contributo che fornite al nostro Paese.
E il fatto che si moltiplichino anche le edizioni in altre lingue della Rivista costituisce un segnale importante perché offre sempre più l’idea che non si tratta soltanto di trasmettere idee ma anche di riflettere insieme, con le varie civiltà e culture, sulla sorte del mondo.
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GREETING FROM THE PRESIDENT OF THE REPUBLIC SERGIO MATTARELLA FOR THE 170TH ANNIVERSARY OF «LA CIVILTÀ CATTOLICA»
Here we publish the text of the Greeting from the President of the Republic Sergio Mattarella on the occasion of the 170th anniversary of La Civiltà Cattolica. His address affirms that our magazine “has always been a point of reference” for its contribution “to reflect on and deal with all the problems that arise”. The Head of the Italian State asks us to “develop discernment in depth”, in order to give concreteness “to a common condition and destiny, in a world that, instead, seems tempted by the abandonment of formulas of international collaboration”. In this sense, the fact that the magazine is published in Rome in several languages is, for the President, a strong sign of universality that goes beyond globalization, which is regulated by power relations.