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Il contesto dell’articolo. Il ritorno alla pace nel Sud Sudan è stato possibile anche grazie all’azione discreta ma efficace di papa Francesco, del primate anglicano Justin Welby e dell’ex moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia John Chalmers.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo ricorda i passi di questa azione compiuta dai leader cristiani – in particolare il ritiro «spirituale, ecumenico e diplomatico», che ha riunito i leader politici e religiosi del Sud Sudan in Vaticano il 10 e 11 aprile 2019 – e spiega perché essa è stata tanto significativa. Ricordiamo che è in quell’occasione che, alla fine del ritiro, papa Francesco alla presenza di Welby, ha dato «scandalo» inchinandosi a baciare i piedi del Presidente sudsudanese, del suo primo vicepresidente e dei vicepresidenti presenti.
Nove mesi dopo, i vari protagonisti della crisi del Sud Sudan, compresi quelli che erano riluttanti, hanno compiuto un passo avanti notevole con la Dichiarazione di Roma, ponendo rimedio alle carenze dei patti precedenti. Le quattro pagine del Documento si suddividono in 10 punti, che l’articolo riporta e commenta.
L’articolo ricorda anche che in Africa il ruolo della Chiesa per la riconciliazione e la pace non è una novità; e sommariamente descrive anche la posizione delle potenze regionali e internazionali
L’accordo raggiunto di condivisione del potere può essere un segno di speranza. La formazione di un governo di unità nazionale ne è un elemento chiave. Se essa segna la fine della guerra e non necessariamente l’inizio della pace, tuttavia costituisce un passo importante verso una pace duratura che in ogni caso comporta diverse sfide, legate anche alla stabilità dell’Africa Orientale nel suo insieme. la sfida più importante rimane senza dubbio la non politicizzazione del sentimento etnico.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Qual è stato il ruolo delle Chiese cristiane nel processo di pace in Sud Sudan?
- L’accordo di condivisione del potere riuscirà a risolvere i problemi del Paese?
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SOUTH SUDAN. From civil war to a government of national unity
The return to peace in South Sudan was possible thanks to the discreet but effective action of Pope Francis, the Anglican Primate Justin Welby and the former moderator of the Presbyterian Church of Scotland John Chalmers. This action by Christian leaders is significant in all respects, and through it the role of the Catholic Church is also manifested. As can be seen, the power-sharing agreement can be a sign of hope. The formation of a government of national unity is a key element. While it marks the end of the war and “not necessarily the beginning of peace”, it is nevertheless an important step towards lasting peace, which in any case involves various challenges.