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Il contesto dell’articolo. Ricorre quest’anno il centenario della morte di Max Weber. La sua opera è tanto prolifica quanto frammentaria. Ciò rende particolarmente complesse la ricostruzione e la valutazione del suo pensiero, il quale però si conferma, a distanza di un secolo, profondamente originale in alcune sue interpretazioni della modernità occidentale.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo concentra la sua attenzione attorno a due tematiche di Weber che hanno avuto un notevole influsso negli studi di sociologia della religione: il disincanto del mondo e l’etica protestante come motore propulsore del capitalismo.
Il disincanto del mondo è il processo di razionalizzazione che caratterizza, insieme alla scienza, anche la mentalità moderna e porta a interpretare il mondo in termini tecnico-razionali, prescindendo da possibili riferimenti al trascendente. Questo approccio ha reso la società occidentale estremamente diversa da tutte le altre sinora conosciute.
L’etica protestante (un «idealtipo», nei termini di Weber) è un’applicazione del disincanto che ha favorito lo sviluppo e la diffusione del capitalismo nel mondo intero. Essa ha favorito l’imprenditoria sotto due aspetti: anzitutto, con l’idea di vocazione (Beruf) intesa in senso secolare; e poi con la predestinazione degli eletti, soprattutto nella concezione di Calvino. L’etica calvinista del lavoro fornisce un’enorme spinta motivazionale, perché il successo viene considerato un segno della possibile elezione divina, e il duro lavoro una forma di spiritualità secolare.
L’articolo, infine, mostra come l’opera di Weber abbia influenzato gran parte dei pensatori successivi a livello sociologico, economico-politico, filosofico e storiografico, e sintetizza alcuni spunti del dibattito che ne è sorto.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Nella cornice del disincanto weberiano, come rispondere a quelle domande fondamentali dell’esistere che la scienza non è in grado di affrontare?
- Qual è la relazione tra etica protestante e capitalismo? E cosa «non ha funzionato», tenendo conto delle premesse di Weber?
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THE CENTENARY OF MAX WEBER’S DEATH
This year marks the centenary of Max Weber’s death. His output was as prolific as it was fragmentary; most of his writings, in fact, have been published posthumously. This makes the reconstruction and evaluation of his thought particularly complex. Yet, the extremely varied debate created around his theses confirms, a century later, the profound originality of some of his interpretations of Western modernity. In light of the vastness of his work, we have preferred to circumscribe this contribution around two of Weber’s themes that have had a considerable influence on the study of the sociology of religion: the disenchantment of the world; and, Protestant ethics as the driving force behind capitalism.