Origene
ESORTAZIONE AL MARTIRIO
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Continua l’edizione bilingue delle opere di Origene. Il testo greco è ripreso dall’edizione di P. Koetschau (Leipzig 1899), l’introduzione, la traduzione e le note sono di Clementina Mazzucco. Il titolo Esortazione al martirio è quello comunemente ammesso, anche se in realtà si tratta più una «lettera sul martirio», indirizzata all’amico e discepolo Ambrogio e a un certo presbitero di nome Prototteto.
L’opera sembra essere stata scritta sotto un’imminente minaccia di persecuzione, che viene identificata con quella voluta dall’imperatore Massimino nel 235. Prima di Origene, già Tertulliano, verso il 203, aveva indirizzato lo scritto Ai martiri a quei cristiani che si trovavano in carcere in attesa di giudizio.
Origene invece si rivolge ai cristiani in generale, ma è chiaro dal suo argomentare che sta parlando a persone abituate al suo genere di insegnamento, basato interamente sulla Scrittura, presente non solo con ampie citazioni, ma anche con continue allusioni, che difficilmente potrebbero essere colte da chi è digiuno dei libri sacri. Le edizioni moderne aiutano il lettore, mettendo le parole bibliche in corsivo. La divisione in 51 capitoli e in 7 sezioni è opera degli editori moderni, mentre i titoli e i sottotitoli sono opera dell’editore italiano.
Indubbiamente, il tema del martirio è presente in tutta la vita e le opere di Origene. Eusebio racconta che egli fin da ragazzo desiderava affrontare il martirio sull’esempio del padre. Quindi, questa Esortazione non è un esercizio scolastico, ma un discorso che Origene rivolge anzitutto a sé stesso. Di fatto, egli fu incarcerato e torturato durante la persecuzione di Decio (251) e, sebbene ne fosse uscito ancora vivo, ciò sarebbe bastato per dichiararlo martire (secondo i criteri di allora).
In questo scritto, Origene tocca alcuni importanti temi che sono così sintetizzati da Mazzucco: «La centralità di Cristo come oggetto di imitazione, ma anche di comunione; l’avversario da sconfiggere: il diavolo e i dèmoni; il martirio come lotta; il suo rapporto con il battesimo; il suo rapporto con il sacrificio; l’importanza della testimonianza pubblica; la necessità di staccarsi dal corpo e dai legami terreni» (p. 27). Ognuno di questi punti è ampiamente sviluppato (cfr pp. 27-47), ma a noi interessa evidenziare soprattutto la rilevanza della testimonianza pubblica (cfr pp. 41-43).
Alcuni, probabilmente gnostici, pensavano che fosse sufficiente credere con il cuore, senza testimoniare con la bocca, cioè pubblicamente, la loro fede. Per Origene, ciò significa ingannare sé stessi. La stessa dicotomia è presente anche in quelli che, «per paura e conformismo compivano gesti di culto verso gli idoli, anche solo simulando, senza intima adesione, ma rinnegando di fatto la fede cristiana» (p. 42).
Anche oggi molti cristiani in tutto il mondo vivono sotto la minaccia della persecuzione e molte volte la subiscono, e perciò l’Esortazione al martirio di Origene conserva tutta la sua attualità.
ORIGENE
Esortazione al martirio
Roma, Città Nuova, 2022, 216, €80,00.