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Questo libro del gesuita p. Tatay, professore di Teologia dell’Universidad Pontificia Comillas (Madrid), ripercorre in modo dettagliato la storia della Dottrina sociale della Chiesa, dall’enciclica di Leone XIII Rerum novarum fino alla recente enciclica di papa Francesco Laudato si’.
L’autore focalizza la sua attenzione sull’emergere di una complessa rete di nuovi problemi che, a partire dagli anni Settanta, vengono chiamati «ecologici» o «ambientali». Si tratta del rischio di una guerra nucleare, degli alti livelli di tossicità dell’aria, della qualità e dell’accesso all’acqua, della crescente deforestazione o della perdita di suolo: problemi che dalla prima metà del XX secolo hanno attirato l’attenzione dei Papi e dell’episcopato, nonché delle comunità cristiane locali o di istituzioni come la Pontificia Accademia delle Scienze.
Negli ultimi anni del secolo scorso e nei primi cinque di quello attuale la distruzione dello strato di ozono, il tasso accelerato di estinzione biologica, l’esaurimento di molte risorse naturali, la maggiore evidenza del cambiamento climatico e gli effetti devastanti del settore minerario incontrollato sono entrati a far parte della lunga lista di preoccupazioni della Dottrina sociale della Chiesa, trasformando progressivamente la «questione sociale» tradizionale in un’unica (e nuova) «questione socio-ambientale».
Il contributo principale di questo volume consiste nell’analisi esaustiva e rigorosa delle molteplici fonti intra-ecclesiali prese in considerazione. L’autore esamina attentamente sia il Magistero pontificio sia quello episcopale, come pure i documenti di molte organizzazioni ecclesiali, comprese quelle di altre confessioni cristiane, valutando con equilibrio e acutezza i loro principali apporti.
Il secondo contributo consiste nell’esame condotto dall’autore sugli sviluppi del Magistero alla luce dei grandi eventi – scientifici, sociali e politici – che si verificano in ambiti extra-ecclesiali. Ad esempio, la strutturazione della prima parte dello studio in funzione dei principali vertici internazionali di sviluppo sostenibile promossi dall’Onu (negli anni 1972, 1992, 2002, 2012) e l’analisi delle «fonti» della Laudato si’ non soltanto chiariscono l’emergere e la formulazione delle diverse questioni nel Magistero cattolico, ma consentono anche di inserire il suo discorso nel più ampio contesto delle organizzazioni internazionali e della comunità scientifica, rendendolo pubblico e intelligibile.
Un terzo contributo è la convenienza e l’urgenza di avere una strutturazione accademica in sintonia con la fondamentale sfida della sostenibilità. L’enciclica Laudato si’ suppone, come afferma l’autore, la maturazione del pensiero sociale della Chiesa cattolica e la fase finale della recezione della questione ecologica.
Il volume di p. Tatay ha il merito di mettere in evidenza l’ecologia come materia accademica interdisciplinare, areopago interculturale e agorà di un dialogo al quale la Chiesa è chiamata a partecipare attivamente. Occorre ascoltare il grido della terra ferita nella sua armonia, e ascoltare il grido dei poveri, i quali sono i primi a subire il degrado ambientale, che in molte circostanze è causato dall’avidità umana.
JAIME TATAY
Ecología integral. La recepción católica del reto de la sostenibilidad
Madrid, BAC, 2018, 568, € 30,30.