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ABSTRACT – L’Incontro su «La protezione dei minori nella Chiesa», convocato da papa Francesco nei giorni 21-24 febbraio 2019, si è svolto con la partecipazione di circa 190 persone, nell’Aula nuova del Sinodo e negli ambienti ad essa connessi. La breve durata dell’Incontro ha costretto a un ritmo molto intenso di lavori. Tre ampie relazioni per ognuno dei tre giorni, dedicati rispettivamente alle tre tematiche principali: «responsabilità», «rendere conto», «trasparenza» (responsibility, accountability, transparency). Ogni relazione era seguita da un breve dialogo con il relatore.
Chi poi ha seguito l’Incontro, ha capito facilmente che i successivi tre discorsi delle relatrici donne hanno avuto un impatto assai profondo. Anche il Papa lo ha osservato spontaneamente, e con lui molti dei presenti. Si è dunque fatto un passo avanti anche nel capire il contributo che le donne possono portare nella Chiesa con la loro sensibilità, intelligenza e grande autorevolezza.
Il discorso conclusivo del Papa ha poi inserito il dramma degli abusi sessuali su minori nella Chiesa in quello più ampio della violenza nei confronti dei minori in tutto il mondo e ha ribadito alcune linee fondamentali dell’impegno della Chiesa cattolica: «Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa. La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica».
Diversi partecipanti erano arrivati preoccupati, disorientati, timorosi e un po’ scettici, ma si sono sentiti accolti e aiutati in un’esperienza di comunione spirituale, di collegialità e solidarietà con il Papa e fra i vescovi presenti, di volontà di aiutarsi a vicenda e di camminare insieme – sinodalità – con i laici – donne e uomini –, con le religiose e i religiosi. Ciò ha prodotto risultati positivi a vari livelli di consapevolezza e una serie di impegni concreti di cui ci si attende la realizzazione da parte delle Chiese locali e degli organismi vaticani.
Le dolorosissime notizie degli ultimi mesi hanno colpito duramente la comunità ecclesiale. Non bisogna lasciarsi scoraggiare e perdere il senso di fiducia e di speranza alimentato dal recente Incontro. A parte le valutazioni da farsi sui singoli casi o sull’adeguatezza di tali condanne, ormai abbiamo capito che dobbiamo pagare un prezzo pesantissimo per gli errori del passato. Lo accettiamo come prezzo di una conversione e purificazione profonda. Ma questo non ci esime, anzi ci sprona ad assumere tutte le responsabilità e gli impegni che competono alla Chiesa e ad ognuno di noi per quella lotta a fondo contro ogni forma di abuso e violenza contro i minori a cui giustamente il Papa ci chiama insieme a tutte le persone di buona volontà.
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AFTER “THE PROTECTION OF MINORS IN THE CHURCH” MEETING.
This article takes stock of “The Protection of Minors in the Church” meeting, held February 21-24, 2019, and briefly recalls the main reports, articulated around the principal themes of the three days of work (“responsibility”; “accountability”; “transparency”). The article goes on to summarize the Pope’s concluding speech, which inserted the tragedy of sexual abuse of minors in the Church into the broader one of violence against children throughout the world; in addition, certain fundamental lines of the Catholic Church’s commitment were reiterated. Continuing, this article outlines the main positive results to emerge from the Meeting, and finally indicates a series of concrete commitments which are expected to be realized by the local Churches, and Vatican bodies.