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Ci sono manuali di teologia che ormai sono da considerarsi dei veri e propri «classici» della materia, e tra questi va collocato il Compendio di teologia fondamentale del teologo catalano Salvador Pié-Ninot. Pur basato su precedenti edizioni (la prima delle quali risale al 1989), risulta un testo rinnovato e aggiornato, frutto di quasi cinquant’anni di riflessione sui temi teologici e di docenza all’Università Gregoriana.
All’inizio dell’opera viene presentato un resoconto storico e al tempo stesso critico della teologia fondamentale, che si conclude fornendo un sintetico ma prezioso quadro della situazione attuale della disciplina, a cui oggi sembrano mancare due dimensioni: quella epistemologico-gnoseologica o dogmatico-fondamentale e quella apologetico-contestuale.
Dal punto di vista metodologico, non si può tuttavia non procedere da due assiomi centrali: «la fede che cerca di comprendere» e «l’intelligenza che cerca la fede». Siamo in presenza dei due postulati fondamentali di ogni teologia cristiana, che possiamo riassumere nella seguente proposizione di origine agostiniana: credo ut intelligam et intelligo ut credam («credo per capire e capisco per credere»).
Sebbene sullo sfondo sembri ancora cogliersi la tradizionale tripartizione in demonstratio religiosa, demonstratio christiana e demonstratio catholica – che l’A. però interpreta modernamente nel senso di monstratio, ossia più come «proposta» che come «dimostrazione» –, l’impianto del presente trattato si struttura intorno alle due dimensioni della teologia fondamentale sopra indicate. Infatti, «la prima dimensione è il compito fondazional-ermeneutico proprio di ogni discorso teologico costituente e significativo, in chiave di una teologia fondamentale epistemologico-gnoseologica (capitoli 3, 4 e 5.1)», mentre «la seconda dimensione è il compito dialogal-contestuale, radicato nel nostro mondo, in chiave di una teologia fondamentale apologetico-contestuale (capitoli 2, 5.2, 6 e 7)».
In questo senso, il compendio assume una duplice valenza: quella di una riflessione razionale che guarda «sia verso l’interno della fede e della Chiesa, sia verso fuori, verso il nostro mondo», e quella di una disciplina «sentinella della teologia», attenta ad ascoltare il proprio tempo (l’auditus temporis).
Particolarmente apprezzabili e degne di nota sono le parti dedicate alla cristologia fondamentale, alla valenza teologica, storica e antropologica della credibilità di Gesù Cristo, e infine il capitolo dedicato all’analisi della fede come principio soggettivo della conoscenza teologica.
Ogni capitolo è corredato di un’ampia bibliografia, mentre dopo l’ultima parte, che riguarda l’ecclesiologia fondamentale, viene inserita un’appendice particolarmente utile, perché riassume, in 25 sintetiche tesi, i principali temi e argomenti esposti nell’intero compendio.
In conclusione, il manuale di Pié-Ninot merita sicuramente l’attenzione degli specialisti della materia, ma è soprattutto indicato per gli studenti di teologia e consigliabile alle persone colte interessate all’argomento. Per tutti i credenti è infine un esempio di come si possa e si debba dar conto al mondo intero delle ragioni per cui si crede, così come insegna la Prima lettera di Pietro: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 3,15).
SALVADOR PIÉ-NINOT
Compendio di teologia fondamentale
Brescia, Queriniana, 2018, 528, € 47,00.