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Poems by Currer, Ellis, and Acton Bell, «Poesie di Currer, Ellis e Acton Bell», è il titolo della raccolta di liriche, uscita nel 1846, delle tre sorelle Brontë, i cui veri nomi – nascosti da pseudonimi – erano Charlotte, Emily e Anne. L’anno dopo Emily pubblicherà il suo unico romanzo, Wutherings Heights, «Cime tempestose», destinato a un successo travolgente, che dura ancora oggi grazie anche alle innumerevoli versioni cinematografiche.
La natura, nei suoi aspetti più selvaggi, ha una grande importanza in queste poesie. Le tre sorelle ne avevano sperimentato l’ambiguo fascino ad Haworth, il luogo scelto dal padre, il reverendo Patrick Prunty, il quale, spinto dall’ammirazione per l’ammiraglio Nelson, duca di Bronte, in Sicilia, aveva mutato il suo cognome proprio in Brontë. Il villaggio, in cui nel 1820 il reverendo portò la moglie Maria Branwell e i sei figli, non aveva le comodità – si fa per dire, all’inizio dell’Ottocento – della città: si era nell’aspra brughiera dello Yorkshire, a contatto con i rigori, ma anche con la selvaggia bellezza, della natura. In questo contesto si svilupparono gli umori e le fantasie, ma anche alcune singolari «preghiere», che ora possiamo leggere in questa raccolta curata da Pasquale Maffeo.
Il volume ci fa entrare in contatto con tre percorsi poetici diversi, ma uniti nella ricerca di un significato nell’esistenza: si ha la netta percezione che, soprattutto per Emily, la natura non sia altro che la manifestazione di Dio. Nelle sue liriche, infatti, si nota la presenza quasi umanizzata – come in Cime tempestose – degli elementi naturali: una presenza inquietante, che però viene da molto più lontano. La sua voce ha radici indicibili, divine, e sussurra significati non immediatamente decifrabili. Diviene talvolta violenza purificatrice, alla quale seguono la pace e la riconciliazione in Dio. È la traccia di un Eden cui si vorrebbe ritornare, a volte senza saperlo, in linea con il «tendere verso la morte», che era uno degli elementi del romanticismo di quegli anni: «L’amore che in me primo ebbe l’inizio / sulla mia tomba di me sarà l’indizio».
Il richiamo all’infanzia – uno degli elementi fondamentali in Cime tempestose – è presente in tutte e tre le sorelle. Charlotte scrive che «noi nell’infanzia tessemmo una tela / tramata luminosa come vela / poi assieme scavammo una sorgente / d’acqua perenne limpida e lucente». Anche nella più longeva delle Brontë (morì a 39 anni, nel 1855) è evidente il continuo, naturale riferimento a Dio come sorgente prima e come «ritorno», in cui ogni umano dolore viene giustificato e superato.
Più forte è in Anne il senso della lotta con quella parte di sé che tenta di trascinarla verso le seduzioni della materia. Lotta in cui la preghiera ha una funzione essenziale. «Infondimi il coraggio di affrontare / il Maligno», chiede al Signore. In lei l’elemento religioso appare meno influenzato da simboli e metafore, perché emerge il tentativo di svelare le insidie del peccato con una decisa e più diretta accettazione della Parola e dei suoi insegnamenti.
Il compito del traduttore di rendere, con il rispetto del ritmo martellante delle rime baciate delle tre poetesse, il senso profondo del loro messaggio è stato certamente difficile, ma coronato da successo. Dietro l’apparente, talvolta infantile, cantabilità si nasconde la presenza dell’Altro. La capacità di conservare nella traduzione scorrevolezza e nel contempo profondità religiosa rende ancora più affascinanti i versi, perché, se da una parte essi sono figli del loro tempo, e quindi di una visione del mondo influenzata dal romanticismo, dall’altra rivelano una dimensione più complessa: l’amore non è visto solo come individuale ricerca di felicità, ma rivela radici lontane e talvolta inconsapevoli, che attingono alle sorgenti di senso della vita stessa. Come se avessero intuito l’esistenza di una strada di ritorno alla pacificazione con Dio, le tre sorelle ne seguono faticosamente le tracce nelle selvagge brughiere dello Yorkshire.
CHARLOTTE, EMILY E ANNE BRONTË
Poesie
a cura di PASQUALE MAFFEO
Monte Compatri (Rm), Controluce, 2018, € 8,00.