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Per conoscere qualcosa o qualcuno, l’atteggiamento migliore è mettersi in ascolto e assaporare la novità dell’altro. Se abbiamo già qualche idea sulla cosa o sulla persona della quale intendiamo approfondire la conoscenza, il già noto potrà favorire o ostacolare l’incontro, dipende. Spesso «conoscere» significa liberarsi dei pregiudizi, dimenticare ciò che sappiamo o crediamo di sapere dell’altro e immergerci nel suo mondo. Ancora più spesso, conoscere significa liberarci del nostro punto di vista e metterci nei panni dell’altro, rinunciando a interpretare il suo mondo come se fosse un’estensione del nostro. Chi volesse conoscere l’Africa, seppure «a distanza», troverà in questo libro una guida di viaggio molto particolare.
Africana non è un’antologia, come opportunamente sottolineano le curatrici Chiara Piaggio e Igiaba Scego, e non è neppure un libro di viaggi; non descrive luoghi né fornisce mappe, ma propone «scorci di una realtà in continua evoluzione» (p. 10). Senza alcuna pretesa di completezza, i racconti di Addonia, Mbembe, Selasi, Adhiambo Owuor e di tanti altri/e sono come finestre da cui è possibile scorgere panorami inediti, con il duplice scopo di frantumare pregiudizi e stereotipi, da un lato, e di mostrare paesaggi nuovi, dall’altro. L’obiettivo è decolonizzare lo sguardo del lettore sul Continente e modificare i suoi immaginari, che troppo spesso rimandano a un’Africa monolitica, selvaggia e priva di cultura.
I racconti tradotti in questo volume sono tra loro molto diversi per temi e per stili: alcuni sono comici, altri sentimentali; troviamo storie d’amore, drammatiche, oppure di sport. Anche le ambientazioni sono varie, ma tutte radicate nella quotidianità di un tessuto sociale inatteso. Nessuno dei testi di questo libro ha la pretesa di raccontare «tutta» l’Africa e, neppure messi insieme, essi possono completare la nostra conoscenza dell’Africa. Tuttavia, essi hanno senz’altro il pregio di saper trascinare il lettore in un mondo completamente nuovo, inimmaginabile, eppure realissimo, e di stimolare la curiosità per conoscerlo meglio.
Perché leggere Africana? Anzitutto, a nostro avviso, si guadagnano piacevoli ore di lettura: i racconti sono molto coinvolgenti e la varietà dei temi e degli stili rende l’insieme molto godibile. Il libro, però, è molto più di un intrattenimento: ci dischiude una parte di mondo che bussa alle nostre porte e che continua a fermentare, a trasformarsi, nonostante ci ostiniamo a non volerlo vedere e a rintanarci negli angusti confini degli stereotipi. Sì, perché rifiutarsi di conoscere l’Africa significa privarsi di una parte di mondo che sa di futuro. Anche i più reticenti possono iniziare il dialogo con un mondo nuovo, anzi con una varietà di mondi, scoprendone il fascino e la bellezza, l’inquietudine e l’orrore.
Autrici e autori africani raccontano l’Africa con le parole di chi partecipa del suo cuore pulsante e ne condivide storie e tradizioni. Il nostro sguardo sull’Africa non sarà più quello degli eredi dei colonizzatori occidentali né quello dei nostri manuali di storia, ma sarà modulato dagli occhi degli africani: criteri di giudizio, paradigmi di riferimento, strumenti di valutazione saranno quelli di coloro che ci accompagnano in questa sorprendente pluralità di mondi, innescando quel processo di liberazione dal proprio «sé espanso» che è indispensabile per conoscere l’altro.
Per chi, invece, appartiene a quei mondi, il libro ricorda l’importanza di esprimere la parola del «grande popolo dei diseredati», di coloro che appartengono a questo mondo che viene in maniera sprezzante chiamato «Terzo mondo» da quanti hanno paura di ammettere, anzitutto con se stessi, che i propri paradigmi non sono universali e che la diversità dell’altro, nel metterci in discussione, ci arricchisce.
Africana. Raccontare il Continente al di là degli stereotipi
a cura di CHIARA PIAGGIO – IGIABA SCEGO
Milano, Feltrinelli, 2021, 224, € 19,00.