Franz Kafka - Max Brod
AEROPLANI A BRESCIA
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Nel settembre del 1909 tre amici assistono nel campo di aviazione di Montichiari – una cittadina della provincia di Brescia – alle esibizioni di alcuni aerei nell’ambito di una gara internazionale di volo: si tratta di Franz Kafka, Max Brod e Otto, il fratello di quest’ultimo.
I tre si trovavano, in quel periodo, già nella zona, poiché stavano trascorrendo qualche giorno di vacanza sul lago di Garda. Desiderosi di vedere da vicino le evoluzioni di qualche velivolo, decidono di non lasciarsi sfuggire l’occasione e si recano all’aerodromo del piccolo centro bresciano. Lì Brod lancia a Kafka una sorta di sfida: lo sollecita a raccogliere in un articolo le proprie osservazioni sull’avvenimento.
Ha così origine una gara, che vede il narratore e il suo biografo mettere sulla pagina le proprie impressioni e descrivere l’atmosfera di una competizione che aveva richiamato un gran numero di aristocratici e intellettuali.
Meticolosamente curato da Renato Pettoello, Aeroplani a Brescia raccoglie, oltre agli scritti degli autori già citati, un’estesa Appendice e un interessante Apparato illustrato. La prima, riportando il resoconto che era stato pubblicato all’epoca sul quotidiano La Sentinella Bresciana, fornisce al lettore una dettagliata nonché enfatica ricostruzione degli eventi; il secondo provvede ad arricchire il libro di varie immagini, alcune delle quali appaiono davvero suggestive.
Riguardo poi ai pezzi dei due scrittori praghesi, va sottolineato come Brod si limiti sostanzialmente a elencare le impressioni che gli vengono suggerite dagli hangar, dai numerosi biplani e monoplani, dallo scoppiettio dei loro motori, dalle varie celebrità incontrate al buffet – in primis Gabriele D’Annunzio e Giacomo Puccini –, aggiungendovi solo qualche distaccato commento ironico.
Kafka elabora invece un racconto più compiuto e articolato, non privo di accenni alla questione sociale, dal quale sembra comunque emergere uno stato d’animo entusiasta. A proposito delle emozioni che, durante la manifestazione, gli sono state suscitate dal celebre trasvolatore Blériot, egli scrive: «Il sole si è abbassato sotto il baldacchino delle tribune e illumina le ali librate. Ammirati, guardiamo tutti verso di lui, in nessun cuore vi è posto per altri. Vola compiendo un piccolo giro e si presenta poi perpendicolarmente sopra di noi.» Per poi concludere: «Qui sopra un uomo è intrappolato in un telaio di legno a venti metri da terra e si difende da un pericolo invisibile, assunto volontariamente. Noi, invece, siamo ricacciati qui sotto, come nullità, e osserviamo quest’uomo» (pp. 30 s).
Un brano suggestivo che – qualora fosse necessario – ci ricorda come il giovane scrittore boemo avesse già pubblicato alcuni racconti memorabili: le pagine di Meditazione e Descrizione di una battaglia stanno appunto a documentare l’eccellente qualità raggiunta, fin da allora, dalla sua prosa.
FRANZ KAFKA – MAX BROD
Aeroplani a Brescia
a cura di RENATO PETTOELLO
Brescia, Morcelliana, 2021, 112, € 12,00.