fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. News
  3. Libano, anche gli operatori umanitari colpiti dalla guerra
News

Libano, anche gli operatori umanitari colpiti dalla guerra

Redazione

10 Ottobre 2024

© Jesuit Refugee Service

Sono circa un milione le persone in fuga dal conflitto che sta interessando il Libano. Un numero cresciuto a dismisura nelle ultime settimane che è andato a sommarsi a quello dei primi sfollati per via delle tensioni al confine con Israele registrate ormai un anno fa. Stavolta, però, tra quanti hanno dovuto lasciare la propria abitazione per mettersi al sicuro, ci sono anche gli operatori delle organizzazioni umanitarie che operano in Libano.

A tracciare un quadro aggiornato di ciò che sta vivendo la popolazione colpita dagli scontri in Libano è Luca Ricciardi, Head of program per tutta la regione del Medio Oriente del Jesuit Refugee Service (JRS), con sede a Beirut. A La Civiltà Cattolica ha raccontato qual è l’impegno del JRS in Libano in questi giorni e quali sono le difficoltà che stanno incontrando, anche come operatori. “JRS opera in Libano da tantissimi anni, principalmente sui temi dell’educazione, della protezione dell’infanzia e del supporto economico e imprenditoriale – ha spiegato Ricciardi -. In più abbiamo un altro settore che è di supporto alle comunità migranti che sono presenti sul territorio”.

L’acuirsi del conflitto in Medio Oriente, tuttavia, ha richiesto una rimodulazione dei programmi delle organizzazioni umanitarie che operano nel Paese, compreso il JRS. “Nelle ultime settimane la situazione è degenerata – ha aggiunto Ricciardi -. Abbiamo dovuto cambiare i nostri programmi e adattarli al contesto attuale, per cui adesso tutto il nostro team si è spostato verso il supporto alle comunità che si stanno muovendo dal sud o da est alla ricerca di luoghi sicuri dove rifugiarsi”.

Secondo Ricciardi, attualmente ci sono “circa 1,2 milioni di migranti interni, tra libanesi, siriani e altri ancora. Una piccola percentuale di queste persone aveva già abbandonato la propria casa l’8 ottobre dello scorso anno perché la situazione nel sud del Paese era già tesa e alcune comunità si erano già spostate, ma la maggioranza della popolazione in fuga si è mossa nelle ultime settimane. Di queste una parte è stata accolta nei 773 rifugi governativi, ma ce ne sono anche altri gestiti da organizzazioni non governative, tra cui anche JRS. Attualmente, infatti, JRS sta gestendo due rifugi per le comunità migranti, che sicuramente hanno avuto proprio nel JRS un punto di riferimento. Ad oggi ospitiamo un centinaio di migranti esclusi da altri contesti e che hanno trovato un posto sicuro negli spazi di JRS”.

Tra la popolazione in fuga, a Beirut, c’è anche il timore che il conflitto possa durare a lungo. “La situazione è molto tesa perché non si sa quanto possa andare avanti – racconta Ricciardi -. Attualmente gli attacchi sono più o meno confinati ad aree specifiche, ma non sembra ci siano prospettive per un cessate il fuoco”.

In difficoltà anche gli operatori locali delle organizzazioni umanitarie impegnate per dare supporto proprio alla popolazione in fuga dalle zone di guerra. “Anche il nostro staff è direttamente coinvolto – ha aggiunto Ricciardi -. Molti vengono dal sud del Libano e si sono dovuti spostare. Una parte dello staff è dovuta scappare in Siria e non sanno se le loro case sono ancora in piedi o se sono state bombardate. Da un lato c’è la voglia di poter supportare la popolazione più vulnerabile e bisognosa, ma allo stesso tempo sono gli operatori stessi ad aver bisogno di supporto, anche psicologico. Il desiderio di aiutare chi è in difficoltà è controbilanciato dallo stress e dalla frustrazione rispetto a quello che sta accadendo”.

Libano, anche gli operatori umanitari colpiti dalla guerra

Redazione

10 Ottobre 2024


Commenta e condividi
Stampa l'articolo

Si parla di:

GesuitiGuerraMedioriente

Iscriviti alla newsletter

Leggi e ascolta in anteprima La Civiltà Cattolica, ogni giovedì, direttamente nella tua casella di posta.

Iscriviti ora

I più letti della settimana

La famiglia e le sue contraddizioni

Quando si esaminano i grandi capolavori della letteratura o del cinema, non si può non essere colpiti dal modo in...

21 Marzo 2015 Leggi
Cathedra Petri (foto: lora_313/Wikimedia)

Lo Spirito Santo, uno sconosciuto?

Rivolgendosi ai suoi discepoli nel «discorso di addio», Gesù afferma, a proposito dello Spirito Santo: «Il mondo non [lo] può...

5 Giugno 2025 Leggi
Striscia di Gaza (foto: Badwan/Wikimedia)

Israele ancora in guerra

Il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha colpito duramente Israele, uccidendo quasi 1.200 persone e rapendone 250, il Paese sembrava...

5 Giugno 2025 Leggi

Leone XIV, le parole-chiave che indicano il cammino del Pontificato

«Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato». È questo il «primo...

22 Maggio 2025 Leggi
Concilio di Nicea (foto: Wikimedia)

Il 1700º anniversario del concilio di Nicea

Memoria viva del popolo cristiano Il Concilio di Nicea, di cui celebriamo quest’anno il 1700° anniversario (325-2025), occupa un posto...

5 Giugno 2025 Leggi

«Antiqua et nova». L’intelligenza artificiale al servizio della dignità umana e del bene comune

La domanda del secolo probabilmente è quella sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA): essa verrà programmata per affiancare, appoggiare e potenziare...

5 Giugno 2025 Leggi

Social network e salute mentale

Immaginate che un genitore decida di consegnare le chiavi di una Ferrari al proprio bambino. A parte il costo, è...

3 Aprile 2025 Leggi

ABBONATI

Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.

Scopri di più

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2022: € 287.619,29

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.