
L’elezione di un religioso agostiniano sulla cattedra di Pietro con il nome di Leone XIV ha risvegliato in tutti l’interesse per quel grande dottore della Chiesa che fu Sant’Agostino (354-431). Anche la nostra rivista vuole dare il suo contributo a tale rivisitazione, offrendo ai lettori un libro che raccoglie articoli su Agostino apparsi negli ultimi settant’anni. Ma è bene precisare che l’interesse per Agostino non è semplicemente “una moda del momento”, perché la sua figura, il suo esempio e il suo pensiero attraversano i tempi, e informano ancora il mondo contemporaneo.
Eppure, lungo i secoli, il richiamo a Sant’Agostino ha avuto con l’«agostinismo» i suoi momenti problematici. Basta ricordare che Lutero era un monaco agostiniano, e che Baio e Giansenio pretendevano di essere i veri discepoli di Agostino. I temi della grazia, della predestinazione, del peccato originale, della «massa dannata», nel contesto di una visione giudicata sostanzialmente pessimistica, hanno avvelenato per secoli la teologia cattolica. L’«agostinismo», se inteso male, può portare all’eresia, o perlomeno a qualche malinteso.

Oggi c’è un ritorno ad Agostino con un approccio più storico e, in definitiva, più sereno. I problemi sollevati dalla teologia agostiniana possono essere affrontati senza pericolo di deformazione quando sono letti nel loro contesto storico. In questa prospettiva, le sue opere principali continuano ancora a essere stampate e lette: pensiamo a quel capolavoro che sono le Confessioni e a quella cattedrale del pensiero che è La città di Dio.
Se l’eredità che Agostino ha lasciato all’Occidente è consistita soprattutto nell’affermazione tanto della grazia divina quanto della libertà umana, la difficoltà nel formulare la loro coesistenza permane, e non è detto che la lezione agostiniana, – così vasta, complessa e ricca – sia stata adeguatamente recepita, come lo è stata con San Tommaso d’Aquino. Non è solo una questione teorica, da relegare nel passato, ma un problema esistenziale, dove l’impegno libero e responsabile dell’uomo, che non è sempre all’altezza della sua vocazione, trova la sua salvezza solo ricorrendo all’infinita misericordia divina.
Il volume «AGOSTINO» include i contributi di Giancarlo Pani S.I., Enrico Cattaneo S.I., José Luis Narvaja S.I., Gabriele Gionti S.I., Alfredo Sgroi, Giandomenico Mucci S.I., Giovanni Bortolaso S.I., Giovanni Caprile S.I., Roberto Tucci S.I., Gaspare Favara S.I., Piersandro Vanzan S.I. e una Presentazione firmata da Enrico Cattaneo S.I.